Il momento della Siria

La lucida analisi di Rami Khouri su Internazionale di questa settimana

Rami Khouri su Internazionale commenta e descrive bene la situazione in Siria: la forza del regime di Assad, gli strumenti che ha ancora a disposizione, quello che può succedere.

Ora è la Siria il paese cruciale del mondo arabo, quello da tener d’occhio dopo i cambi di regime in Tunisia ed Egitto e dopo le novità in Yemen e Libia. Il regime siriano, guidato da Bashar al Assad, è oggi seriamente minacciato da forze potenti, dentro e fuori del paese. La sua politica attuale – repressione delle proteste e promesse di riforme minime – gli ha fatto perdere credibilità agli occhi dei cittadini. La sua caduta non è imminente, ma è una concreta possibilità.

Le prossime settimane saranno decisive per Assad: nelle altre ribellioni del mondo arabo il momento critico per la caduta o la tenuta dei regimi è arrivato dopo tre-sei settimane di proteste, e la Siria è ormai giunta alla quarta. Se il regime arabo laico e nazionalista, dominato da Assad e dal partito Baath, andrà in pezzi o sopravviverà per qualche anno, dipenderà dalle risposte che darà nell’immediato futuro.

Assad dovrebbe preoccuparsi. Da marzo il numero e le dimensioni delle manifestazioni di piazza sono aumentati costantemente, trasformandosi in una rivolta nazionale. Le rivendicazioni dei manifestanti sono diventate più impegnative: le iniziali richieste di riforme e di provvedimenti contro la corruzione hanno ceduto il passo ad aperti inviti a rovesciare il regime e a mettere sotto processo l’élite al potere.

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