Il partito del cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha subìto ieri una delle più pesanti sconfitte della sua storia, nelle elezioni amministrative nelle regioni di Baden-Wuerttemberg, dove governava fin dalla fondazione della Repubblica federale, e in Renania-Palatinato, dove rimane all’opposizione. La sconfitta più bruciante è quella di Baden-Wuerttemberg, regione molto ricca dal 1953 in mano alla CDU. Il partito di Angela Merkel si è fermato al 39 per cento, i liberaldemocratici suoi alleati al 5,3 per cento; dall’altra parte, i Verdi hanno ottenuto il 24,2 per cento e i socialdemocratici loro alleati il 23,1 per cento, ottenendo così la maggioranza relativa dei voti.
Questo vuol dire che, a meno di sorprese nel formare la coalizione con i socialdemocratici, i Verdi avranno presto il loro primo presidente di regione: per giunta in una regione storicamente dominata dalla destra. Sembra sia stata molto importante la catastrofe giapponese e le sue conseguenze sulla centrale di Fukushima: il presidente uscente, il cristianodemocratico Mappus, è un forte sostenitore del nucleare, mentre il leader dei Verdi Winfried Kretschmann è notoriamente contrario.
I Verdi sono andati molto bene anche in Renania-Palatinato, dove i loro voti sono addirittura triplicati arrivando al 15,4 per cento. I socialdemocratici hanno ottenuto invece il 35,7 per cento, e per questo dovranno allearsi coi Verdi se vorranno governare. I cristianodemocratici hanno ottenuto il 35,3 per cento di voti, i liberali si sono fermati prima della soglia di sbarramento del 5 per cento.
foto: BORIS ROESSLER/AFP/Getty Images
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