CAIRO, EGYPT - FEBRUARY 13: An Egyptian soldier answers a protester after the army ordered demonstrators' encampments closed in Tahrir Square on February 13, 2011 in Cairo, Egypt. Two days after the resignation of Hosni Mubarak, the Egyptian army is asserting its control. (Photo by John Moore/Getty Images)

Cosa succede ora in piazza Tahrir

Tensioni stamattina quando i militari hanno cominciato a chiedere di smobilitare

Stamattina sembra cominciato un primo smantellamento degli insediamenti e presenze dei manifestanti in piazza Tahrir al Cairo, il luogo protagonista delle proteste delle settimane scorse che hanno portato alle dimissioni del presidente Mubarak. Al ritorno alla normalità contribuiscono sia i risultati e gli eventi dei giorni passati, sia un intervento per ora molto incerto dei soldati per favorire e incentivare la smobilitazione.

Cosa succederà nella piazza ora che le dimissioni di Mubarak sono state ottenute ma in cambio di quello che molti definiscono un colpo di stato militare, è una delle questioni più dibattute in questi giorni: i manifestanti hanno raggiunto un grande risultato ma hanno paura di consegnarlo nelle mani dei militari, e c’è chi vuole mantenere il presidio fino alle nuove elezioni e chi invece pensa che non sia praticamente e “politicamente” possibile. Stamattina c’è stato qualche diverbio con i soldati che chiedevano di smobilitare, e molte discussioni: gli stessi soldati non sembrano avere un progetto chiarissimo. Al momento è in corso un lavoro di pulizia e rimozioni di barricate e ingombri vari, anche per permettere al traffico automoblistico di riprendere, ma alcune centinaia di manifestanti rimangono in piazza. Nuove tensioni ci sono state quando un gruppo di agenti di polizia è entrato in piazza gridando degli slogan “per un nuovo Egitto” ed è stato contestato dai dimostranti anti-Mubarak.

Nel frattempo Al Jazeera segnala un tumulto tra agenti di polizia e soldati davanti al ministero dell’Interno, dove gli agenti chiedevano paghe maggiori e protestavano contro i loro superiori. Dopo le voci dei giorni scorsi su uno scioglimento da parte dell’esercito di governo e parlamento, stamattina un portavoce del governo ha comunicato che questo resta invece in carica nelle sue funzioni nei prossimi mesi fino a che uno nuovo non sarà nominato secondo i principi democratici.

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