Le riforme elettorali del Giappone

Ragioni di costituzionalità, ma anche calcoli politici dietro alla possibile riduzione del numero dei membri della Camera dei Consiglieri

In Giappone c’è aria di riforma elettorale. Parte dei 242 membri della Camera dei Consiglieri (la camera alta) sono eletti direttamente dalle 47 prefetture del paese, mentre altri vengono scelti secondo un metodo proporzionale. Le prefetture però hanno popolazioni numericamente molto differenti, e si teme che questa sproporzione sia incostituzionale. Dietro c’è anche la riforma del sistema della sicureza sociale e l’ipotesi di aderire all’Accordo strategico Trans-Pacific, che sarebbe ostacolato proprio dalle prefetture più piccole e rurali, quelle che nell’attuale sistema hanno un numero di rappresentanti sovradimensionato. Inoltre, il costo delle riforme potrebbe anche richiedere un taglio al numero di parlamentari. Alcune ipotesi prevedono di portarli a 200, o addirittura a 100.

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