Non si può certo dire che ci sia chiarezza sulla storia che se n’è andata dalla casa a Montecarlo all’isola di Saint Lucia, e il Post ha cercato e cercherà di seguirla ogni volta che c’erano sviluppi che aggiungevano qualcosa di concreto a quello che può essere successo, evitando la fuffa e le stupidaggini che coprivano il tutto.
Però uno sbaglio l’abbiamo fatto, ed è stato quello di aderire troppo velocemente all’uso della formula “patacca” riferita al documento caraibico che attribuisce la proprietà della casa a Giancarlo Tulliani. Cioè, l’attendibilità di quel documento è tuttora molto dubbia: ma la distinzione tra “falso materiale” e “falso ideologico” che i finiani hanno superato rapidamente, non è comunque una distinzione da niente.
Se anche si dimostrasse che quel documento dice il falso, il documento non è però “falso”. Non è una patacca: il suo autore – il ministro – ha confermato di averlo scritto.
Dobbiamo stare più attenti.