Il Centro Simon Wiesenthal, la più nota organizzazione ebraica impegnata nella lotta all’antisemitismo, sostiene che la decisione se far costruire o meno una moschea vicino al luogo che ospitava il World Trade Center dovrebbe spettare principalmente ai familiari delle vittime, riporta il Los Angeles Times.
La questione al centro della contesa è la pianificata realizzazione di una moschea e di un centro culturale islamico a due isolati dal luogo dell’attentato dell’11 settembre. Il dibattito, che nelle ultime settimane si è fatto molto acceso, aveva visto l’intervento del sindaco di New York Mike Bloomberg che aveva spiegato come le autorità cittadine non potessero – né volessero – impedire la costruzione dell’edificio di culto.
La posizione espressa del Centro Simon Wiesenthal Center segue quella dell’Anti-Defamation League, che aveva scatenato polemiche nei giorni scorsi. A differenza dell’ADL, il Centro Wiesenthal si dice non contrario – almeno non in linea principio – alla costruzione della moschea. Tuttavia, gli argomenti usati dal rabbino Marvin Hier, fondatore e presidente del Simon Wiesenthal Center – «devono essere i familiari delle vittime a decidere, se loro maturassero un consenso nei confronti dell’idea, non non lo contrasteremmo» – non suonano così netti: il consenso dei parenti delle vittime è sempre stato il tema principale di coloro che si dicono contrari alla costruzione della moschea, mentre chi si è dichiarato favorevole ha fatto presente che un governo non può intervenire per vietare la libera iniziativa dei cittadini, e che l’argomento per suggestione non possa essere valido in democrazia.
Anche il paragone fatto da Hier, nell’evidenziare le proprie preoccupazioni, non è sembrato particolarmente atto a suggerire i propri buoni intenti verso la costruzione moschea:
Continua sul PostSe dopo la Seconda Guerra Mondiale il governo tedesco avesse creato un centro culturale tedesco a pochi passi da Auschwitz, avrebbe ricevuto una veemente opposizione dei familiari delle vittime, perché sarebbe stato un peso troppo grande da sostenere.