Sullo sciopero dei giornalisti

Siamo contro la legge, aderiamo alla proposta della Stampa

Abbiamo diverse perplessità sullo sciopero dei giornalisti proclamato per dopodomani. Abbiamo opinioni severamente critiche rispetto alla legge – e anche diverse tra loro, tra noi – e opinioni dubbiose e deluse rispetto a molti accenti e semplificazioni e coscienze sporche dei modi prevalenti della battaglia contro la legge. Faremmo volentieri cose efficaci contro la legge ed efficaci per approfondire e rendere più onesto il dibattito. Lo sciopero ci convince poco, e aderiamo quindi molto convintamente alla proposta pubblicata oggi dalla Stampa, che abbiamo tempestivamente linkato stamattina.

Alzare la voce tutti assieme, se è possibile, contro il Ddl sulle intercettazioni e per ricordare l’anomala situazione dell’informazione in Italia. E’ questa la nostra proposta alternativa allo sciopero proclamato per domani dalla Fnsi per la carta stampata.

I cittadini vanno informati e non privati della conoscenza dei motivi della protesta. Ricordiamo che il presidente del Consiglio e primo editore televisivo in Italia, Silvio Berlusconi, vorrebbe addirittura uno sciopero proclamato dai lettori, tanto è il suo interesse a che non leggano.

Per questo la Direzione e il Comitato di redazione della Stampa si rivolgono, ancora una volta, a Fieg e Fnsi perché per il giorno 9 luglio ci sia invece un’azione congiunta volta a pubblicare sui quotidiani gli appelli che da vent’anni fanno i Presidenti della Repubblica, i rappresentanti degli editori e dei giornalisti in favore della libertà di stampa, del pluralismo nel mondo dell’emittenza e della carta stampata. Sarebbe più utile spiegare e rispiegare i rischi che comporta l’introduzione di ulteriori restrizioni penalizzanti per i cittadini. Per quanto riguarda il giornalista, il primo compito è quello di pubblicare le notizie, e tale deve restare. Anche in uno speciale 9 luglio per la convergenza di intenti e contenuti tra Fieg e Fnsi.

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