Lo racconta oggi il Corriere della Sera. Quando Antonio Caprarica, nell’utimo giro di nomine Rai, fu sostituito alla guida del Gr da Antonio Preziosi, gli fu promesso che sarebbe tornato a Londra, i cui sfondi sembravano essere diventati ai telespettatori incollati alle sue corrispondenze: il suo posto era là.
Però là c’era Giovanni Masotti, parcheggiato dopo i fallimenti del suo “Punto e a capo” (l’avevate dimenticato, confessate), a raccontare frivolezze londinesi con assiduità. È vero, il suo incarico scadeva a febbraio, ma in Rai si sono dimenticati di comunicargli l’ordine di rientro. Così Masotti ha chiamato i suoi avvocati e loro hanno informato la Rai che la mancata comunicazione si traduce in una conferma biennale: e Masotti non si sposta da Londra nonnonnò.
E allora Caprarica ha fatto causa. Se a Londra non può tornare, rivuole la direzione del Gr. Cioè, ha “depositato un’istanza di reintegro con urgenza”. Se gli venisse data ragione, come è successo con Ruffini, ci sarebbe il ricorso Rai (quello su Ruffini sarà giudicato il 16 luglio): ma eventualmente quello che potrebbe fare causa sarebbe allora Preziosi. A meno di non trovargli un altro posto. Eccetera: così funziona la Rai, e così se ne vanno soldi e opportunità, e hai voglia a scrivere lettere al Corriere della Sera come quella di Bersani di qualche giorno fa.
Oggi c’è intanto un Consiglio d’Amministrazione Rai, spiega il Corriere, dedicato soprattutto a litigare sulle nomine delle consociate. Il direttore generale Masi intanto ha detto che su Di Bella – che ha lasciato Rai Tre dopo l’ordine di reintegro per Ruffini – “ci sono stretti contatti per una soluzione”.
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