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  • Mercoledì 30 ottobre 2013

Venti grandi foto di Ali

Oggi, nel 1974, "il più grande" riprese il titolo dei pesi massimi in un leggendario incontro di boxe a Kinshasa

17th May 1966: US boxer Muhammad Ali, born Cassius Marcellus Clay, in London for his fight with Henry Cooper. (Photo by R. McPhedran/Express/Getty Images)

17th May 1966: US boxer Muhammad Ali, born Cassius Marcellus Clay, in London for his fight with Henry Cooper. (Photo by R. McPhedran/Express/Getty Images)

Il 30 ottobre del 1974 si tenne a Kinshasa, nell’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica delCongo) uno degli incontri più famosi della storia della boxe, passato alla storia come The Rumble in the Jungle (“la rissa nella giungla”): erano i tempi in cui i grandi campioni della boxe erano tra le celebrities più seguite e ammirate del mondo, e le sfide tra i più popolari di loro degli eventi spettacolari con pochi eguali. Ma quella volta fu ancora di più, perché in ballo c’era Muhammad Ali – il pugile più leggendario e ammirato di sempre, noto poi come “the greatest”, il più grande, e un vero divo – che però aveva perso il titolo mondiale dei pesi massimi tre anni prima e tutti davano per sfavorito contro il campione George Foreman, che aveva 25 anni contro i suoi 32 (entrambi sono statunitensi).

Il match fu uno dei primi organizzati da Don King – che sarebbe diventato il più grande impresario di incontri di boxe del mondo – che aveva promesso ai due avversari 5 milioni di dollari per il vincitore. Per raccoglierli King accettò l’offerta dell’allora presidente dello Zaire Mobutu di ospitare l’evento nel suo paese. Appassionati e commentatori sportivi erano certi della vittoria di Foreman, che oltre a essere più giovane di Ali era noto per l’impressionante potenza e forza muscolare. Ali cercò di vincere la partita tatticamente, e fu in quest’occasione che mise in pratica per la prima volta la strategia del rope-a-dope: anziché attaccare Foreman, si appoggiò per gran parte dell’incontro alle corde del ring lasciandosi colpire dall’avversario, incitandolo e provocandolo. Ali resisteva ai colpi, che venivano in parte assorbiti dall’elasticità delle corde, e quando Foreman era esausto lo attaccava con una scarica di colpi soprattutto al volto. In questo modo riuscì a mandarlo a tappeto e vincere l’incontro prima della fine dell’ottavo round. Ali divenne campione del mondo dei pesi massimi per la seconda volta – la prima era stata nel 1964 contro Sonny Liston – eguagliando il record di Floyd Patterson. Un documentario sul match di Kinshasa, Quando eravamo re, vinse l’Oscar nel 1996.