Altre vittime della crisi: i fotografi

Il duro lavoro creativo di chi non sa più cosa inventare per illustrare gli articoli di economia, dai soldatini ai maiali

La crisi dell’euro sta mettendo a dura prova da almeno un paio di anni molti paesi dell’Unione Europea, che stanno cercando – spesso con sacrifici e misure di austerità impopolari – una via per rimettere in sesto i loro conti pubblici ed evitare il fallimento. Mai come negli ultimi anni analisti, esperti e giornalisti si sono dati da fare per raccontare la crisi e i suoi effetti: abbiamo preso dimestichezza con il significato di termini come recessione, spread e default, imparando che se le cose non vanno bene ad Atene e Madrid possono esserci guai seri anche per l’Italia (o gli Stati Uniti, o la Cina).

Ai fotografi è spettato il compito di raccontare per immagini questi complicati anni di crisi. In certi casi le cose sono semplici, come quando si devono mostrare le manifestazioni in piazza – dalla Spagna alla Grecia passando per il Portogallo – o i visi tesi, a volte imperscrutabili, dei leader europei durante i loro incontri. Ci sono però circostanze più complicate, soprattutto riguardo le fotografie destinate a illustrare gli articoli di analisi e spiegazione delle dinamiche economiche. Non potendo utilizzare immagini di cronaca né sempre le abusate foto degli operatori di borsa, giornali e mezzi di comunicazione sono andati alla ricerca di foto adatte a illustrare concetti astratti. Ai fotografi è spettato il compito di soddisfare questa domanda.

C’è chi ha usato gli omini dei Lego – con le bandiere di Italia, Portogallo, Spagna e Grecia – minacciati da un temibile squalo in un mare di euro, chi ha usato una tartaruga al fianco della moneta unica per mostrare la lentezza nell’assumere misure per salvarla e chi, ancora, ha scelto miniature per riprodurre scene di vita quotidiana all’ombra di euro diventati giganteschi. Il problema, come spiega il fotografo tedesco Julian Stratenschulte allo Spiegel, è che le idee iniziano a scarseggiare, mentre la crisi non dà ancora l’idea di essere avviata verso la fine.

Stratenschulte racconta che è difficile trovare nuove idee, specialmente per mostrare in modo creativo pile di monete da un euro. Ogni moneta ha, fortunatamente per i fotografi, diversi soggetti a seconda del paese di provenienza e questo permette di variare, almeno in parte, il contenuto delle fotografie. Il fotografo ammette di essersi inventato cose molto creative, a volte al limite, pensando che non sarebbero mai state usate dai giornali e che invece hanno riscosso molto successo. Gli spunti e le idee per illustrare efficacemente gli articoli dopo mesi di crisi a volte mancano, quindi immagini che difficilmente sarebbero state usate un tempo vengono ugualmente pubblicate.