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  • Mercoledì 11 luglio 2012

I minatori spagnoli sono arrivati a Madrid

Le foto della protesta notturna nella capitale, dopo venti giorni di marcia

Miners sing as they march along the street after walking for more than 20 days from the northern Asturias and Leon regions, as many as 400 kilometers (250 miles), on their way to Puerta del Sol, the Spanish capital's most emblematic square in Madrid, Spain, July 10, 2012. Coal miners angered by huge cuts in subsidies converged on Madrid Tuesday for protest rallies after walking nearly three weeks under a blazing sun from the pits where they eke out a living. (AP Photo/Emilio Morenatti)
Miners sing as they march along the street after walking for more than 20 days from the northern Asturias and Leon regions, as many as 400 kilometers (250 miles), on their way to Puerta del Sol, the Spanish capital's most emblematic square in Madrid, Spain, July 10, 2012. Coal miners angered by huge cuts in subsidies converged on Madrid Tuesday for protest rallies after walking nearly three weeks under a blazing sun from the pits where they eke out a living. (AP Photo/Emilio Morenatti)

Dopo 450 chilometri di marcia circa duecento minatori spagnoli provenienti dalle regioni settentrionali delle Asturie e del León sono arrivati a Madrid per protestare contro i tagli al settore decisi dal nuovo governo di Mariano Rajoy. La cosiddetta marcia negra – per richiamare il colore del carbone – era iniziata il 22 giugno scorso ed è terminata ieri dopo 19 giorni in Puerta del Sol, la principale piazza della capitale.

I minatori hanno camminato per ore sotto il sole, ristorandosi con cibo e acqua in stazioni lungo la strada e dormendo nei centri sportivi pubblici. Lungo il percorso erano schierate ambulanze della Croce rossa spagnola per soccorrere i minatori che si fossero sentiti male. L’ultimo giorno i manifestanti hanno marciato per 33 chilometri e verso le 23:30 sono arrivati all’Arco de la Victoria de Moncloa, dove sono stati accolti da centinaia di madrileñi – molti vestiti di nero – con applausi, slogan e canti. Pompieri, insegnanti, esponenti dei sindacati e giovani si sono aggiunti alla loro marcia. Questa mattina è prevista una manifestazione da plaza del Colón al ministero dell’Industria: oltre ai minatori della marcia negra se ne aggiungeranno altri arrivati da tutta la Spagna su 500 autobus. Secondo i sindacati i manifestanti saranno 25 mila.

Secondo un accordo firmato dall’Unione europea la Spagna dovrà tagliare i sussidi alle società minerarie non redditizie entro il 2018. Ma il governo spagnolo ha deciso di accelerare i tagli e di ridurre i sussidi del 63 per cento il prossimo anno. I minatori sostengono che il governo deve rispettare un accordo firmato dai sindacati dei minatori con il governo precedente, per cui nel 2013 i sussidi verranno ridotti soltanto del 10 per cento. I minatori protestano per i tagli da oltre un mese, spesso bloccando strade e autostrade e scontrandosi violentemente con la polizia. Nel frattempo sono diventati per gran parte degli spagnoli il simbolo dello scontento causato dalla crisi e dalle misure di austerità prese da Rajoy e i suoi ministri. Il governo spagnolo sostiene invece che i privilegi del settore sono eccessivi rispetto alle condizioni degli altri lavoratori.

I lanciarazzi dei minatori spagnoli