Vodafone investe un miliardo per la banda larga in mille comuni

Il progetto dovrebbe coprire l'80% dei comuni nelle condizioni peggiori, ma non è ancora la soluzione perfetta

In una conferenza stampa stamattina l’amministratore delegato di Vodafone Paolo Bortoluzzo ha aggiunto un altro pezzo al ricco e confuso dibattito sulla banda larga in Italia, che fa un passo avanti e due indietro. Questo dovrebbe essere un passo avanti.

Un investimento da un miliardo per ridurre ai minimi termini il digital divide italiano entro il 2013. E’ il piano “1000 Comuni”, annunciato oggi da Vodafone. L’operatore promette di portare la banda larga mobile Hspa a 14.4 Megabit al secondo in mille comuni: uno al giorno a partire da gennaio 2011. L’operatore stima che ad oggi sono circa 1.200 i comuni non raggiunti da banda larga, pari al 12 per cento della popolazione. Alla fine del piano Vodafone, quindi, dovrebbe restare scoperta una netta minoranza di italiani. Anche perché nel frattempo dovrebbe crescere anche la rete banda larga fissa, almeno un poco: proseguono i piani della società di scopo Infratel, con fondi pubblici e sotto l’egida del ministero dello Sviluppo Economico.
Va detto che questi numeri considerano coperti da banda larga, cioè non in digital divide, tutti gli utenti che possono navigare almeno a 2 Megabit, anche se a settembre la Fcc, l’Authority tlc Usa, ha indicato i 4 Mbps come soglia minima per la banda larga. La stessa Vodafone indica i 2 Mbps, nel proprio piano, come il minimo raggiungibile, in media, per ciascun utente in quei mille comuni. La velocità di 14.4 Mbps (che nelle grandi città è già 21 Mbps) è infatti quella massima raggiungibile dalla cella radio mobile, ma sono megabit che vanno spartiti tra gli utenti connessi in zona. Ecco come si può scendere a 2 Mbps.

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