domenica 8 Ottobre 2023

Come va il Wall Street Journal

Il New York Times ha pubblicato giovedì un articolo assai dettagliato che ricostruisce i cambiamenti e i movimenti dei giornalisti all’interno del Wall Street Journal (di fatto il suo maggiore concorrente, se ne ha uno, tra i quotidiani internazionali). Il Wall Street Journal è un prestigioso e illustre giornale americano che si occupa prevalentemente di finanza e economia: nel 2007 è stato acquistato dalla società News Corp del discusso miliardario Rupert Murdoch e dal febbraio di quest’anno è diretto da Emma Tucker. La sua nomina a direttrice è stata ritenuta insolita: Tucker ha 56 anni, è cresciuta a Londra, nel 2007 è entrata in News Corp, nel 2020 era diventata direttrice del Sunday Times (l’edizione domenicale del quotidiano londinese Times) e da oltre 15 anni non si occupava dei temi economici che sono prioritari al Wall Street Journal: da quando nel 2007 aveva lasciato il Financial Times.

Tucker è diventata direttrice del Wall Street Journal in anni piuttosto complicati: il giornale deve fare i conti con il calo delle vendite del cartaceo e con un minore traffico dai social media. Inoltre, sebbene il quotidiano sia stato uno dei primi a inserire il paywall online già negli anni Novanta, l’azienda è stata lenta nell’adattare la propria redazione al digitale anche se da qui arrivava la maggior parte degli abbonati: oggi ha circa 4 milioni di abbonamenti totali di cui circa 3,4 milioni solo digitali.

Questo contesto probabilmente spiega meglio la nomina a direttrice di Tucker: durante la sua direzione del Sunday Times ha posto maggiori attenzioni al digitale e ha assunto nuovi giovani giornalisti. L’obiettivo di Tucker è riuscire a incrementare gli abbonamenti online e ampliare la comunità di lettrici e lettori che di solito si informano attraverso il Wall Street Journal: il giornale adesso ha una base di abbonamenti prevalentemente maschile e anziana, circa il 75% dei lettori si dichiara di genere maschile e l’età media è di 59 anni. Per raggiungere lettori diversi alcune scelte sono già state fatte: quindici giornalisti più esperti hanno lasciato il giornale negli ultimi mesi; i titoli e le foto sono più vivaci; alcune formalità abbreviazioni sono state eliminate per rendere la lettura più scorrevole.

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