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  • Sabato 20 marzo 2021

La storia del turista tedesco che scambiò il Maine per San Francisco

Nel 1977 Erwin Kreuz scese dall'aereo nel momento sbagliato, convinto di essere in California: in poco tempo diventò una celebrità locale

Wikimedia Commons
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Prima del 1977, Erwin Kreuz non era quasi mai uscito dalla Germania. La sua unica esperienza all’estero era stata una gita in Svizzera, l’unica lingua che parlava era il tedesco e il posto che conosceva meglio era il piccolo paese vicino alla città bavarese di Augusta, dove viveva e lavorava in un birrificio locale. Poi, un giorno, Kreuz vide in televisione un programma su San Francisco, ne rimase molto colpito e cominciò a progettare di usare tutti i propri risparmi per andarla a visitare. Prenotò il volo per ottobre, contento di poter vedere finalmente le colline della città e il Golden Gate.

Kreuz – che aveva 49 anni quando salì sull’aereo per San Francisco – era un forte bevitore di birra. Di solito ne beveva circa diciassette al giorno. Il giorno del volo, ha raccontato il sito SFGATE, era probabilmente un po’ intontito. Nel momento in cui l’aereo fece scalo per un rifornimento nel Maine, sulla costa orientale degli Stati Uniti, una delle hostess finì il turno e lo salutò augurandogli di divertirsi a San Francisco, riferendosi alla destinazione finale segnata sul suo biglietto, distante ancora diverse ore di volo. Kreuz sentendo quelle parole si allarmò, prese la valigia e scese dall’aereo, si inoltrò nel piccolo aeroporto di Bangor e poi prese un taxi, chiedendo di farsi portare in città.

 

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Kreuz sarebbe rimasto tre giorni a Bangor prima di capire dove si trovasse, tre giorni in cui fu convinto di trovarsi sulla costa occidentale degli Stati Uniti, a più di 5mila chilometri da lui e praticamente nell’estremo opposto del paese.

Il taxi lo lasciò nel centro città, dove Kreuz fece il check-in all’hotel Bangor House. Non si sa se durante il percorso dall’aeroporto all’albergo qualcuno abbia detto a Kreuz qualcosa che avrebbe potuto fargli capire l’errore, una cosa come “Benvenuto nel Maine”. È probabile, ma in ogni caso Kreuz non avrebbe potuto capire, come non aveva capito i cartelli all’aeroporto, dato che non conosceva neanche una parola di inglese. Nei giorni successivi, Kreuz uscì in cerca dei simboli più famosi di San Francisco, ma dopo aver girato per un po’ senza trovare né il Golden Gate né altro pensò di essere in qualche periferia lontana dal centro. A rassicurarlo, comunque, c’erano le colline intorno a Bangor, che Kreuz scambiò per quelle della Bay Area. Trovò conferme anche nei due ristoranti cinesi che aveva visto mentre girava, perché sapeva, grazie ai film e alla televisione, che ce n’erano anche a San Francisco.

Kreuz ebbe un brusco ritorno alla realtà quando, deciso a raggiungere il centro di San Francisco, chiese a un tassista di portarlo proprio lì. Il tassista lo avvertì che quello che gli chiedeva era un viaggio di quasi seimila chilometri, ma non sapendo come farglielo capire lo portò da una signora che conosceva e che parlava tedesco, Gertrude Romine, un’immigrata cecoslovacca. Fu allora che Kreuz capì davvero cosa era successo.

Poco dopo un giornalista del Bangor Daily News, il quotidiano locale, seppe della storia e ne scrisse. Nel giro di un giorno il clamoroso errore di Kreuz lo fece diventare una celebrità del posto. Invece che prese in giro, Kreuz ispirò simpatia alla stampa e all’opinione pubblica e nelle settimane successive ricevette dalla città attenzioni impensabili per un comune cittadino tedesco incapace di parlare inglese. Chiese di festeggiare il suo cinquantesimo compleanno al McDonald’s locale, e lo fece. Gli furono donate le chiavi della città e divenne membro onorario del Rotary Club e della Penobscot Nation, cioè la tribù di indiani del Maine. Incontrò l’allora governatore dello stato, James Longley, e la foca Andre, sorta di mascotte locale adottata dalla capitaneria di porto di Bangor.

Nel corso della sua permanenza in città a Kreuz furono fatte tre proposte di matrimonio e una coppia gli regalò un appezzamento di terreno nella contea di Aroostook, nel nord dello stato, nella speranza di farlo trasferire negli Stati Uniti. Sembra che Kreuz abbia continuato a pagare regolarmente le tasse su quel terreno almeno fino al 1984, cinque anni dopo il suo terzo e ultimo viaggio negli Stati Uniti.

A seguito della fama raggiunta in città, la rivista Time si interessò alla storia e ne scrisse, e ne parlò anche uno show televisivo del network nazionale NBC, estendendo la sua fama anche oltre i confini del Maine e di rimbalzo anche sui giornali tedeschi. Sulla costa opposta degli Stati Uniti si cominciò a cercare un modo per far completare a Kreuz il viaggio mai finito.

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Il quotidiano San Francisco Examiner mise insieme una somma per pagare il biglietto aereo, e Kreuz riuscì infine a vedere San Francisco, dove fu trattato con un rispetto ancora maggiore di quello che gli avevano riservato a Bangor. Kreuz fu ricevuto dal sindaco in persona, George Moscone, che si intrattenne con lui per una buona mezz’ora. SFGATE scrive che Kreuz raccontò la storia delle diciassette birre al giorno proprio a Moscone in quell’occasione, e sembra che il sindaco – a sua volta un gran bevitore – gli abbia risposto: «Be’, mi hai battuto». Subito dopo l’incontro con Kreuz, Moscone andò a incontrare il principe Carlo d’Inghilterra.

Dopo aver esteso il suo viaggio di diversi giorni, Kreuz tornò in Germania. Prima di imbarcarsi, indossò un cartello gigante con scritto “Per favore lasciatemi a Francoforte”. Dopo la sua esperienza, tornò due volte negli Stati Uniti, una nel 1978, quando fu invitato per inaugurare un centro commerciale a Bangor, e un’altra nel 1979, poco dopo essere stato licenziato dal birrificio dove lavorava. Kreuz ce l’aveva con il suo datore di lavoro perché non era stato sufficientemente compensato per la notorietà che aveva portato all’azienda, e dopo aver detto pubblicamente che preferiva bere la birra dei concorrenti venne licenziato.

Ritaglio di giornale con Kreuz all’aeroporto (The Town Talk)

La sua terza visita americana non andò molto bene. Magnus Stark, fotografo ed esperto conoscitore della storia di Kreuz, ha raccontato al Bangor Daily News che nel ’79 l’uomo cercò lavoro nella città del Maine che lo aveva accolto, ma l’unica offerta che ricevette fu quella di inserviente al centro commerciale che aveva inaugurato un anno prima. «Penso che Erwin si sia detto tipo “so fare la birra, so fare i formaggi e ci faccio anche un po’ di soldi”», ha raccontato Stark. «Non era quello che voleva, insomma. E quindi tornò in Germania».

Per quel che se ne sa, Kreuz non se la prese troppo per la brevità della sua fama. Al contrario, era contento della sua esperienza. Nonostante i tentativi, Stark non è mai riuscito a trovare informazioni su ciò che fece Kreuz una volta tornato in Germania. Se fosse vivo, oggi avrebbe 94 anni.

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