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  • Venerdì 30 giugno 2017

Com’erano i primi attivisti gay di San Francisco

Le foto di Harvey Milk e dei luoghi in cui iniziò il movimento per i diritti LGBT, scattate dal suo amico Daniel Nicoletta

Harvey Milk di fronte al suo negozio di fotografia in Castro Street, nel 1977
(LGBT: San Francisco - The Daniel Nicoletta Photographs© Daniel Nicoletta)
Harvey Milk di fronte al suo negozio di fotografia in Castro Street, nel 1977 (LGBT: San Francisco - The Daniel Nicoletta Photographs© Daniel Nicoletta)

Quando si trasferì nella zona di Castro Street a San Francisco, il fotografo Daniel Nicoletta aveva 19 anni: era il 1974, il momento in cui Castro iniziava a trasformarsi nel primo quartiere LGBT degli Stati Uniti. Nicoletta fotografò quel mondo e i cambiamenti di quegli anni, e ora il suo lavoro è stato pubblicato dalla casa editrice Reel Art Press nel libro LGBT: San Francisco. Nel libro – la prima raccolta pubblicata di Nicoletta – è documentata la storia di quelli che per primi, 40 anni fa, rivendicarono i diritti delle persone omosessuali.

All’epoca Nicoletta aveva preso in affitto una stanza a pochi metri da “Castro Camera”, il negozio di fotografia dell’attivista Harvey Milk, che divenne anche la prima persona apertamente gay a ricoprire una carica pubblica, quella di consigliere comunale, negli Stati Uniti: la sua storia è stata raccontata anche dal film vincitore di due premi Oscar Milk, del 2008, interpretato da Sean Penn e diretto da Gus Van Sant, che ha curato la prefazione del libro. Nicoletta iniziò a frequentare il negozio per sviluppare i suoi scatti e poco dopo prese a lavorarci. Tra le sue foto c’è anche quella in bianco e nero che scattò a Milk fuori dal suo negozio e che venne poi utilizzata nel 2014 dallo United States Postal Service per realizzare il francobollo commemorativo a lui dedicato.

Il libro, scrive il Guardian, è al tempo stesso un’opera celebrativa, un modo per ricordare le recenti vittorie ottenute dalla comunità LGBT e quanto continui a essere fragile il loro mantenimento. È anche uno sprone all’attivismo: il suo messaggio, dice Nicoletta, «sta nel non perdere la speranza, e un modo per non farlo è agire».