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  • Mercoledì 15 marzo 2017

C’è una dichiarazione dei redditi di Trump

È del 2005, l'ha diffusa MSNBC ed è l'unica di cui si hanno notizie concrete, perché Trump si è sempre rifiutato di rendere pubbliche queste informazioni

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (NICHOLAS KAMM/AFP/Getty Images)
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (NICHOLAS KAMM/AFP/Getty Images)

Nella serata di martedì negli Stati Uniti (in Italia erano le prime ore di mercoledì) la rete televisiva MSNBC ha reso pubbliche due pagine della dichiarazione dei redditi del 2005 di Donald Trump, offrendo così la rara possibilità di avere qualche informazione sulle tasse pagate all’epoca dall’attuale presidente degli Stati Uniti, che si è sempre rifiutato di fornire informazioni precise sui suoi affari e le sue condizioni finanziarie. Per mesi, durante la campagna elettorale dello scorso anno, i media e i Democratici gli avevano chiesto di rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi, per fare chiarezza sulle sue attività e i suoi interessi. La legge non prevede alcun obbligo in questo senso, ma per questioni di opportunità e di trasparenza verso gli elettori tradizionalmente ogni candidato alla presidenza della Casa Bianca rende pubbliche le proprie dichiarazioni dei redditi più recenti, mostrando con chi ha fatto affari e su cosa. Nonostante i ripetuti inviti, Trump non lo ha mai fatto, sostenendo che le sue dichiarazioni fossero sotto revisione da parte dell’agenzia delle entrate e che non potessero essere quindi diffuse.

Durante il suo Rachel Maddow Show, la giornalista di MSNBC Rachel Maddow ha mostrato due pagine della dichiarazione dei redditi di Trump riferita al 2005, anno in cui – si è scoperto – dichiarò 152,7 milioni di dollari e pagò 38,4 milioni di tasse al governo federale. Trump pagò quindi con un’aliquota tra il 24 e il 25 per cento, come ha confermato la stessa Casa Bianca con un breve comunicato diffuso via email ai principali media statunitensi circa un’ora prima della messa in onda del programma su MSNBC, per cercare di sgonfiare lo scoop di Maddow. Insieme alla moglie Melania, Trump nel 2005 pagò 5,3 milioni di dollari di imposta sul reddito cui si aggiungono almeno 31 milioni di dollari pagati tramite l’”alternative minimum tax” (AMT), una tassa che scatta con un’aliquota unica sopra una certa soglia di reddito, che è più alta della soglia d’esenzione dall’imposta ordinaria. Durante la campagna elettorale Trump ha sostenuto più volte di volere abolire l’AMT.

I documenti fiscali di Trump sono stati ottenuti da David Cay Johnston, giornalista vincitore di un Pulitzer ed esperto di temi legati alle imposte: nell’ultimo anno ha condotto numerose inchieste su Trump, proprio alla ricerca di informazioni sulle sue dichiarazioni dei redditi. Johnston ha spiegato a Maddow di avere ricevuto i documenti per posta da una persona di cui non conosce l’identità. Durante l’intervista su MSNBC, ha ricordato che la diffusione delle informazioni sui redditi di Trump è legittima, perché i documenti sono stati ricevuti senza che ne avesse fatto diretta richiesta a qualcuno.

trump

Sulle due pagine c’è la scritta “copia del cliente”, quindi è probabile che siano state inviate a Johnston da un collaboratore di Trump e non da un funzionario dell’agenzia delle entrate, che del resto rischierebbe il proprio posto di lavoro e un processo per la diffusione di dati sensibili su un contribuente. Johnston non ha escluso che possa essere stato lo stesso Trump a volere far trapelare la documentazione, scegliendo un anno in cui pagò molte tasse per dimostrare di non avere nulla da nascondere, o per lo meno tentare di deviare l’attenzione dei giornali sull’annoso tema delle sue dichiarazioni dei redditi.

Nella dichiarazione del 2005, Trump ha anche segnato 103 milioni di dollari come “componente di reddito negativa”, ma nelle due pagine del modulo non è spiegata la causa. Johnston ha ipotizzato che la segnalazione facesse parte della perdita da 916 milioni di dollari dichiarata nel 1995, sulla quale aveva ottenuto alcuni documenti il New York Times. Nel suo comunicato la Casa Bianca ha fatto genericamente riferimento a “grandi svalutazioni legate alle attività di costruzione”.

La diffusione di parte della dichiarazione dei redditi del 2005 di Trump è rilevante, considerato che l’attuale presidente si era sempre rifiutato di fornire informazioni sulle sue finanze, ma non dà alcuna indicazione su come vadano attualmente gli affari per Trump e soprattutto a che punto fossero poco prima dell’inizio della campagna elettorale. Informazioni più dettagliate aiuterebbero a comprendere i suoi rapporti con personaggi controversi, a partire da diversi uomini di affari russi o comunque riconducibili al giro dei collaboratori più stretti del presidente russo Putin.

Il fatto che la Casa Bianca abbia diffuso informazioni, seppure parziali, sulla dichiarazione dei redditi del 2005 conferma che quella della revisione da parte dell’agenzia delle entrate fosse una scusa usata da Trump per non diffonderle fin qui. Il comunicato con i dettagli sulle sue tasse è stato diffuso poco prima della trasmissione di Maddow, confermando che in futuro la Casa Bianca potrebbe diffondere nuove informazioni sulle dichiarazioni dei redditi, nel caso in cui altre testate annuncino di avere ottenuto nuovi documenti.

Nel complesso, le informazioni diffuse da MSNBC non sono comunque un danno per Trump: i documenti dimostrano il pagamento di cifre consistenti e non contengono informazioni sconvenienti. Le cifre smentiscono però le dichiarazioni che Donald Trump fa di frequente sull’essere uno degli uomini più ricchi e di successo del mondo.