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  • Giovedì 8 agosto 2013

Danilo Gallinari e Milano

Il più forte giocatore italiano di basket compie oggi 25 anni, e benché sia da anni in NBA ha un rapporto particolare con la città della sua vecchia squadra

AJ Milano's Danilo Gallinari controls the ball past Maccabi Tel Aviv's Omri Casspi and Maccabi Tel Aviv's Will Bynum of the United States, right during their Euroleauge group B basketball match in Tel Aviv, Israel, Thursday, Jan. 24, 2008. (AP Photo/Ariel Schalit)
AJ Milano's Danilo Gallinari controls the ball past Maccabi Tel Aviv's Omri Casspi and Maccabi Tel Aviv's Will Bynum of the United States, right during their Euroleauge group B basketball match in Tel Aviv, Israel, Thursday, Jan. 24, 2008. (AP Photo/Ariel Schalit)

Danilo Gallinari, considerato da molti il più forte giocatore di basket italiano, compie oggi 25 anni. Lui è di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, gioca nella NBA da quando aveva vent’anni: prima ha giocato nel Casalpusterlengo, nel Pavia e nell’Olimpia Milano, storica e vincente squadra italiana di pallacanestro. Oggi Gallinari gioca nei Denver Nuggets, che non hanno mai vinto un titolo NBA e hanno passato diversi momenti molto difficili nel corso degli ultimi vent’anni.

Gallinari ha giocato per due stagioni consecutive a Milano – anche se già dal 2005, quando era praticamente un ragazzino, ci giocò alcune partite di Eurolega con l’Olimpia per un particolare accordo contrattuale – senza vincere mai niente. È arrivato in NBA scelto dai New York Knicks, nel 2008: fu la sesta scelta dei “draft” ma fu molto fischiato dai tifosi americani del Madison Square Garden, lo storico palazzetto di New York. Forse, scrisse qualcuno, anche per i risultati non brillantissimi raggiunti dagli altri due giocatori italiani già in NBA, Andrea Bargnani e Marco Belinelli.

Durante la prima conferenza stampa ai Knicks, Gallinari disse che gli applausi avrebbe dovuto guadagnarseli. Le cose piano piano migliorarono, nonostante diversi infortuni; Gallinari mantenne però un rapporto molto particolare con Milano e soprattutto con la sua tifoseria, che lui stesso ha definito in un’intervista a Sky Sport quella che capisce più di basket in tutto il campionato italiano.

Gallinari tornò al Forum di Assago, il palazzetto dell’Olimpia, per giocare una partita amichevole tra Milano e New York nell’ottobre del 2010. La partita finì 125 a 113 per i Knicks, ma a parte il risultato ci furono diversi momenti emozionanti per i tifosi dell’Olimpia e anche per Gallinari. Durante la presentazione delle squadre, prima dell’inizio della gara, l’annuncio del nome di Gallinari fu accolto con un grande boato dal pubblico (come quello dell’allenatore dei Knicks, Mike D’Antoni, ex giocatore di Milano dal 1977 al 1990 e allenatore dal 1990 al 1994). Gallinari tentò anche di fare un discorso prima della partita ma fu interrotto più volte, tra problemi tecnici al microfono e grandi applausi e cori dal pubblico. Un riconoscimento forse ancora più importante da Milano per Gallinari è arrivato un mese fa, quando i tifosi dell’Olimpia hanno scelto i giocatori da mettere nel “miglior quintetto all-time” della squadra: Mike D’Antoni, Roby Premier, Bob McAdoo, Dino Meneghin – forti e vincenti giocatori dell’Olimpia del passato – e proprio Danilo Gallinari. Lui disse di essere molto felice, anche perché è l’unico dei cinque che non ha vinto niente.

Dal 2011 Gallinari gioca con i Denver Nuggets (dove pare si diverta abbastanza e dove pochi mesi fa fece quello che venne definito il “canestro del secolo” da un telecronista statunitense piuttosto agitato). Durante il lockout del 2011, la sospensione del campionato dovuta al mancato accordo tra proprietari dei club e i giocatori su una serie di questioni legate agli stipendi e tasse, tornò all’Olimpia: giocò la sua prima partita il 9 ottobre contro la Pallacanestro Varese, facendo 12 punti. A dicembre tornò a Denver e un anno dopo, il 28 dicembre 2012, fece il suo nuovo record di punti in NBA: 39, contro i Dallas Mavericks.

Ci sono ancora diverse cose da sapere su Gallinari, ma sintetizzando ne bastano forse tre: la prima è che fu convocato per la prima volta in nazionale dall’allenatore Carlo Recalcati, in occasione dell’All Star Game del 2006 che si giocò a Torino. Da allora, infortuni a parte, viene convocato in nazionale regolarmente. La seconda è che ha subìto un grave infortunio al ginocchio durante una partita con i Dallas Mavericks il 5 aprile 2013, per il quale ha dovuto saltare i playoff NBA di quest’anno e salterà gli Europei di settembre in Slovenia. La terza, come ha detto lui stesso a Sky Sport, è che la sua canzone preferita dell’estate è Mi Mi Mi delle Serebro.