domenica 21 Settembre 2025

Il nome di Madeleine McCann

Un limitato sviluppo dei giorni scorsi ha portato i giornali italiani e internazionali a scrivere di nuovo della scomparsa in Portogallo della bambina inglese Madeleine McCann, che fu molto seguita e raccontata nel 2007 e negli anni seguenti. Anche in questi giorni molti titoli e articoli hanno chiamato la bambina “Maddie”, malgrado i genitori abbiano spiegato già molti anni fa che quello non è il suo nome e che nessuno in famiglia lo usava. L’insistenza dei media sull’invenzione si spiega con un meccanismo utile a capire come sui criteri dell’informazione spesso influiscano fattori non giornalistici a scapito dell’accuratezza: in questo caso la maggior praticità del nome più breve rispetto allo spazio a disposizione nella titolazione, e probabilmente l’inclinazione di molte testate a sfruttare gli elementi emotivi e suggestivi della storia attraverso un nomignolo ulteriormente vezzeggiativo e commovente.
Nel libro che scrisse sulla loro storia, la stessa madre di Madeleine McCann, Kate, affrontò la questione del nome: «Madeleine era la prima a correggere chiunque facesse l’errore di accorciare il suo nome, “non sono Maddie, sono Madeleine!”. Ed è così. Spesso viene fatto inavvertitamente o per un tentativo benintenzionato di suonare più familiari e amichevoli, ma i giornali sanno bene qual è il suo nome, eppure insistono a chiamarla Maddie o Maddy. Per me è molto irrispettoso. Purtroppo è quello che succede se hai un nome troppo lungo per i loro titoli, e ce ne sono stati tantissimi».

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