domenica 23 Febbraio 2025

I quotidiani locali a dicembre

Per completare i resoconti che pubblichiamo ogni mese intorno ai dati ADS di diffusione dei quotidiani italiani di carta, oggi ci occupiamo con maggiore attenzione dei quotidiani locali: ovvero quelli che hanno una distribuzione limitata al massimo a poche regioni. Tra questi ci sono casi molto diversi tra loro: testate locali ma di città molto grandi e assai più piccole, giornali che servono numeri diversi di province, o anche più regioni.
Ricordiamo che quello che consideriamo è il dato più paragonabile e il più indicativo della scelta attiva dei lettori di comprare il giornale: quindi escludiamo i dati sulle copie distribuite gratuitamente, su quelle vendute a un prezzo scontato oltre il 70% e su quelle acquistate da “terzi” (aziende, istituzioni, alberghi, eccetera).

Di seguito i primi venti giornali locali in Italia per diffusione media quotidiana a dicembre, con la differenza rispetto a un anno prima tra parentesi:

Resto del Carlino (Bologna): 46.345 (-11,8%)
Messaggero (Roma): 40.816 (-11,0%)
Gazzettino (Venezia): 31.300 (-9,3%)
La Nazione (Firenze): 30.723 (-10,5%)
L’Edicola (Bari): 26.963 (-)
Dolomiten (Bolzano): 26.729 (-8,9%)
Messaggero Veneto (Udine): 22.354 (-10,6%)
Eco di Bergamo: 20.225 (-10,8%)
Unione Sarda (Cagliari): 20.166 (-9,8%)
Secolo XIX (Genova): 18.830 (-11,4%)
Giornale di Brescia: 18.472 (-6,6%)
Gazzetta di Parma: 16.719 (-5,8%)
Adige (Trento): 16.357 (-8,4%)
Nuova Sardegna (Sassari): 16.206 (-11,8%)
Arena (Verona): 15.678 (-10,2%)
Tirreno (Livorno): 15.194 (11,7%)
Giornale di Vicenza: 14.876 (-9,0%)
Mattino (Napoli): 14.445 (-10,5%)
Il Giorno (Milano): 13.620 (-14,0%)
Libertà (Piacenza): 13.010 (-5,7%)

Esclusa l’ Edicola dal conteggio per la sua condizione eccezionale (di cui abbiamo parlato la settimana scorsa), la perdita media delle prime dieci testate è stata del 10,1%, un dato in linea con quello delle più importanti testate nazionali.
Tra i giornali locali che vanno molto meglio della media ci sono il Tempo di Roma, unico giornale ad essere cresciuto (+11,4%), e la Gazzetta di Parma (-5,8%), che negli ultimi mesi ha superato per copie vendute l’Adige di Trento e la Nuova Sardegna di Sassari.
Vanno peggio del solito Dolomiten, quotidiano di Bolzano in lingua tedesca, che questo mese ha avuto un calo del 9% (mentre di solito la sua perdita è fra il 5 e il 6%), e la Nuova Sardegna di Sassari, che è calata del 11,8% rispetto all’anno scorso, mentre a inizio anno perdeva fra il 3 e il 5%.

Se guardiamo i soli abbonamenti alle edizioni digitali, l’ordine delle prime dieci testate è questo (sono qui esclusi gli abbonamenti venduti a meno del 30% del prezzo ufficiale, che per alcune testate raggiungono numeri equivalenti o persino maggiori: l’ Eco di Bergamo ne dichiara più di 6mila e la Provincia di Como più di 2mila). Come per le testate nazionali, anche per i giornali locali i progressi sono molto limitati.
Tra parentesi gli abbonamenti guadagnati o persi questo mese, e di seguito la differenza rispetto a un anno fa.

Gazzettino: 5.712 (+11) -8,72%
Messaggero: 5.525 (+76) -8,74%
Adige: 4.204 (+7) -11,92%
Giornale di Brescia: 2.561 (-41) -0,16%
Dolomiten: 2.559 (+22) +18,58%
Mattino: 2.423 (-17) -8,81%
Arena: 2.046 (+10) -2,80%
Giornale di Vicenza: 1.934 (-4) -2,77%
Messaggero Veneto: 1.903 (+45) -21,20%
Nuova Sardegna: 1.835 (-70) -28,90%

Anche per i quotidiani locali i dati sugli abbonamenti digitali sono molto altalenanti e per nulla rassicuranti, fatta eccezione per Dolomiten, i cui abbonati sono cresciuti di quasi un quinto rispetto all’anno scorso.
Nel caso dei giornali locali però, gli abbonamenti digitali rappresentano una percentuale molto più piccola delle copie vendute rispetto ai giornali nazionali. Per esempio, gli abbonamenti digitali del Gazzettino di Venezia rappresentano il 18% di tutte le copie vendute, mentre per il Messaggero la quota si abbassa al 13%. Nei giornali nazionali, per esempio, il 28% delle copie vendute del Corriere della Sera e il 27% di quelle di Repubblica sono copie digitali. In questo contesto, l’unica eccezione è l’ Adige – il quotidiano più diffuso nella provincia di Trento – le cui copie vendute sono per un quarto digitali.

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.