La discussa intervista alla presunta stalker che ha ispirato “Baby Reindeer”

Fiona Harvey sostiene di essere la persona su cui è basato il personaggio di Martha: ha criticato vari aspetti della serie, giudicati poco attinenti alla realtà

Dal canale YouTube di Piers Morgan
Dal canale YouTube di Piers Morgan
Caricamento player

Nelle ultime settimane Baby Reindeer, la serie tv ideata e interpretata dal comico scozzese Richard Gadd e uscita su Netflix ad aprile, ha ricevuto molte attenzioni in tutto il mondo. È accaduto in parte perché la serie è stata particolarmente apprezzata da pubblico e critica, e in parte perché racconta una storia vera: proprio come Donny, il personaggio che interpreta nella serie, Gadd fu perseguitato da una stalker tra il 2015 e il 2018, quando era agli inizi della sua carriera di attore.

Giovedì il giornalista e presentatore britannico Piers Morgan ha intervistato sul suo canale YouTube Fiona Harvey, la donna che sostiene di essere la persona che perseguitò Gadd, che nella serie si chiama Martha ed è interpretata da Jessica Gunning.

Era un’intervista parecchio attesa, anche perché sui social migliaia di utenti si sono dedicati con una certa morbosità a scoprire la vera identità della persona che perseguitò Gadd, nonostante lui avesse chiesto di evitare comportamenti di questo tipo. Finora l’intervista ha ottenuto più di 7 milioni di visualizzazioni, ed è stata ripresa da tutte le principali testate internazionali.

– Leggi anche: “Baby Reindeer” è una serie rara

Durante il suo colloquio con Morgan, Harvey ha raccontato di essere stata costretta a farsi intervistare a causa delle minacce ricevute da centinaia di utenti, e ha descritto Baby Reindeer come un tentativo di Gadd di umiliarla pubblicamente.

Ha aggiunto anche che, sebbene alcuni dettagli della serie corrispondano effettivamente al vero (come il soprannome con cui lei chiamava Gadd, ossia “baby reindeer”, che significa “piccola renna”), altri sono stati inventati o estremamente enfatizzati. Tra le altre cose, Harvey ha negato di avere perseguitato Gadd con decine di migliaia di mail (un aspetto che nella serie viene sottolineato moltissimo), sostenendo che fossero solo una «manciata», e ha annunciato di volere avviare un’azione legale nei confronti di Netflix.

In un’intervista data a GQ ad aprile, Gadd aveva detto che la maggior parte dei fatti raccontati nella serie erano accaduti per davvero, ma che aveva preso tutte le accortezze necessarie per evitare che si potesse risalire all’identità della persona che lo perseguitò.

Harvey aveva annunciato l’intervista mercoledì, e da allora ha ricevuto numerose critiche. Molte persone hanno descritto l’intervista come poco opportuna, soprattutto dal punto di vista deontologico. Per esempio, il critico cinematografico del quotidiano britannico Guardian Stuart Heritage ha scritto che, a prescindere dalla veridicità dei fatti raccontati dalla serie, l’intervista di Morgan avrà per forza di cose dei risvolti negativi, perché «supponendo che Harvey sia davvero Martha, Richard Gadd e Netflix hanno enfatizzato selvaggiamente una storia spacciandola per vera, il che li lascia esposti a ogni tipo di azione legale». Oppure, ha proseguito Heritage, Harvey potrebbe aver fatto per davvero tutte le cose di cui è stata accusata, e in questo caso «un enorme segmento dei media sta allegramente sfoggiando una donna affetta da disturbi mentali per ottenere dei clic».

Secondo Heritage, questa situazione va a sfavore di tutte le persone coinvolte, perché da un lato il talento da sceneggiatore di Gadd è stato messo in ombra dal grande clamore mediatico nato intorno all’identità della sua stalker, e dall’altro Harvey «dovrà passare il resto della sua vita perseguitata da demoni di internet che non sono riusciti a comprendere la lezione fondamentale di Baby Reindeer». Heritage ha anche criticato Netflix, che a suo dire sarebbe stata poco attenta nel proteggere l’identità della “vera” Martha, favorendo le  speculazioni degli utenti.

Le speculazioni sulla reale identità dei personaggi di Baby Reindeer avevano creato dei fraintendimenti anche nelle scorse settimane. Ad aprile, subito dopo l’uscita della serie, lo scrittore e regista britannico Sean Foley era diventato bersaglio di diverse minacce sui social dopo che alcuni utenti avevano ipotizzato che potesse essere la persona che ha ispirato Darrien, un personaggio che nella serie aggredisce e stupra Donny, il personaggio interpretato da Gadd.

Foley aveva scritto sui social media che la polizia stava indagando su molti commenti «diffamatori, offensivi e minacciosi» che aveva ricevuto da alcuni utenti. Lo stesso Gadd aveva poi difeso Foley, scrivendo che suo malgrado molte persone che ammira sono state «ingiustamente coinvolte nella speculazione».