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  • Giovedì 27 dicembre 2018

Cosa è successo alla fine di Inter-Napoli

Il difensore senegalese Kalidou Koulibaly è stato espulso dopo aver applaudito polemicamente l'arbitro, ma molti lo difendono perché aveva subito cori razzisti per tutta la partita

(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

La partita di Serie A Inter-Napoli, vinta ieri sera dall’Inter per 1 a 0 con un gol segnato nei minuti di recupero, è molto discussa e commentata per via di una serie di episodi avvenuti nel finale di partita, che ne hanno condizionato l’esito. Il principale di questi episodi è l’espulsione del difensore del Napoli Kalidou Koulibaly, 27enne senegalese tra i più forti al mondo e che ieri era stato il miglior giocatore in campo, prima di essere cacciato dall’arbitro per averlo polemicamente applaudito dopo un’ammonizione; reazione che però secondo lo stesso Koulibaly e secondo l’allenatore Carlo Ancelotti era rivolta ai cori razzisti sentiti a lungo durante la partita a San Siro.

Durante la partita, hanno raccontato i giornalisti presenti allo stadio, una parte dei tifosi di San Siro ha più volte intonato cori offensivi contro la città di Napoli, e altri razzisti contro Koulibaly, a cui sono stati diretti frequenti “buuu” nella prima parte della partita. Koulibaly, uno dei più forti giocatori della Serie A, è stato spesso oggetto di cori razzisti negli ultimi anni. Dopo la partita, Ancelotti ha poi spiegato che il Napoli aveva chiesto per tre volte che la partita fosse sospesa, ma che sono stati fatti soltanto degli annunci degli speaker per richiamare all’ordine i tifosi.

L’ammonizione di Koulibaly è arrivata all’81esimo, per aver trattenuto per una spalla l’attaccante dell’Inter Matteo Politano durante un contropiede. Il contatto era stato lieve, ma Politano sembrava lanciato verso la porta avversaria e per questo in molti hanno considerato giusta l’ammonizione. Dopo il cartellino, Koulibaly ha fatto un gesto plateale, apparentemente per applaudire l’arbitro. Dal labiale, sembra anche dire “Bravo”. L’arbitro, Paolo Silvio Mazzoleni, ha quindi mostrato a Koulibaly un secondo cartellino giallo, provocando le proteste degli altri calciatori del Napoli che subito lo hanno accerchiato e hanno protestato animatamente. Dai gesti, è sembrato da subito che volessero convincere Mazzoleni che Koulibaly si stava rivolgendo al pubblico.

C’è chi sostiene che la protesta di Koulibaly fosse però direttamente rivolta all’arbitro, e che quindi la seconda ammonizione fosse giusta perché, da regolamento, «un calciatore titolare deve essere ammonito se protesta con parole o gesti nei confronti degli ufficiali di gara». Se molto spesso gesti di stizza più o meno evidenti sono perdonati, gli applausi polemici sono quasi sempre puniti con un’ammonizione. Altri commentatori sostengono che il comportamento di Koulibaly debba essere contestualizzato, e che sia giustificato dall’aver subito cori razzisti per quasi una partita intera.

Dopo la sua espulsione, l’Inter si è ritrovata in superiorità numerica e nel giro di dieci minuti si è resa più volte pericolosa, trovando il gol al 91esimo con Lautaro Martinez. Poco dopo, nel recupero, l’attaccante del Napoli Lorenzo Insigne si è fatto espellere per un fallo di reazione, a palla lontana, sull’interista Keita Balde, in un altro episodio che, da solo, sarebbe bastato per provocare molte polemiche.

Subito dopo la partita, Ancelotti ha discusso a lungo con Mazzoleni in campo, e poi ha dovuto contribuire a trattenere alcuni suoi giocatori molto arrabbiati che volevano contestare l’arbitro. Nelle interviste post-partita, poi, Ancelotti ha nuovamente criticato la decisione di Mazzoleni di espellere Koulibaly e quella di non sospendere la partita dopo i cori, annunciando che «la prossima volta lasceremo il campo noi e al limite ci daranno partita persa». Giovedì, il procuratore della FIGC – la federazione che regola il calcio italiano – Giuseppe Pecoraro ha detto che secondo lui la partita andava effettivamente sospesa, ma che la decisione spettava all’arbitro e alla questura.

Su Twitter, Koulibaly ha detto di essere «orgoglioso per il colore della mia pelle».

La polemica sulla partita si inserisce in un momento particolarmente complicato del rapporto tra le società di calcio e gli arbitri. Nei giorni scorsi avevano creato molte polemiche le dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che dopo aver saputo della designazione di Mazzoleni l’aveva definita «una brutta notizia», sostenendo che fosse «cattivo e imparziale» col Napoli. Le parole di De Laurentiis erano state criticate tra gli altri dall’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, che dopo Atalanta-Juventus di mercoledì pomeriggio le aveva definite un cattivo esempio. Una decina di giorni fa era stato il presidente del Genoa Enrico Preziosi a criticare duramente le scelte dell’arbitro definendolo «in malafede». E ancora prima, il presidente del Torino Urbano Cairo aveva accusato gli arbitri di penalizzare la sua squadra nei derby contro la Juventus.

In molti credono che la FIGC debba intervenire per organizzare un incontro con le dirigenze societarie, anche per spiegare alcune nuove direttive adottate nelle ultime partite col VAR, lo strumento di video-assistenza arbitrale che, assieme a moltissimi vantaggi in termini di precisione delle scelte arbitrali, ha comunque provocato molte polemiche e discussioni dalla sua introduzione.

Nel pomeriggio, intanto, il Giudice Sportivo ha squalificato i calciatori del Napoli Kalidou Koulibaly e Lorenzo Insigne per due giornate. Per il primo le due giornate di squalifica sono state comminate per il “comportamento scorretto nei confronti di un avversario (già diffidato e quinta sanzione) e per avere, al 35′ del secondo tempo, dopo la notifica della seconda ammonizione, rivolto al direttore di gara un ironico applauso (una giornata)”, mentre il secondo è stato squalificato “per avere, al 48′ del secondo tempo, rivolto al Direttore di gara un epiteto gravemente insultante, sanzione aggravata perché capitano”. Il Giudice Sportivo ha inoltre ordinato che l’Inter giochi due gare “prive di spettatori e un’ulteriore gara con il settore secondo anello verde privo di spettatori” a causa dei cori razzisti gridati dal pubblico verso Koulibaly.