Sulle unioni civili è tutto rimandato

La riunione dei capigruppo ha deciso il rinvio della discussione a mercoledì prossimo: senza il voto del M5S sul "supercanguro" è difficile aggirare l'ostruzionismo

Andrea Marcucci e Monica Cirinnà al Senato durante la discussione, 16 febbraio 2016 (Cimaglia / LaPresse)
Andrea Marcucci e Monica Cirinnà al Senato durante la discussione, 16 febbraio 2016 (Cimaglia / LaPresse)

La discussione e i voti al Senato sul disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili sono stati rinviati a mercoledì 24 febbraio dopo la richiesta del capogruppo del PD Luigi Zanda di indire una riunione dei capigruppo. La richiesta di Zanda è stata accolta dal presidente del Senato Grasso e la riunione dei capigruppo ha deciso per il rinvio.

Questa mattina i lavori erano ricominciati alle 9.30 e tutta la discussione è stata occupata dall’opportunità o meno di mantenere il cosiddetto “supercanguro”, l’emendamento presentato dal PD per evitare l’ostruzionismo dell’opposizione. Anche la seduta di martedì era stata complicata: l’unico voto previsto – quello sul “supercanguro” – era stato rimandato quando il M5S ha detto di non volerlo votare. Il PD aveva deciso di trovare un accordo sulle unioni civili col M5S e non con il Nuovo Centro Destra, contrario alla stepchild adoption. Monica Cirinnà, prima firmataria della legge, ha detto: «Io mi prendo le responsabilità politiche di essermi fidata del Movimento Cinque Stelle. Me le assumo tutte. Chiudo la mia carriera politica con questo scivolone. Me ne rendo conto, ho sbagliato».