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  • Martedì 21 luglio 2015

Il nuovo guaio di Gawker

Uno dei siti di news più innovativi e spregiudicati del mondo si è censurato un articolo, e due suoi importanti giornalisti si sono dimessi

Tommy Craggs, uno dei direttori di Gawker, e il suo collega Max Read hanno dato le loro dimissioni dal sito di informazione e gossip in polemica con il suo fondatore, Nick Denton, accusato di avere rimosso un loro articolo che aveva suscitato particolare indignazione tra i lettori e la community di commentatori di Gawker, conosciuta per essere piuttosto agguerrita. Secondo Craggs e Read, la decisione di cancellare l’articolo – presa dopo un voto dei dirigenti del gruppo – contro il loro parere ha costituito una violazione dei principi del sito, soprattutto per quanto riguarda la sua indipendenza editoriale. Denton ha difeso la sua scelta, ma ora deve fare i conti con il resto della redazione, preoccupata per la rimozione del contenuto, una cosa mai avvenuta prima in 12 anni circa di attività del sito: Gawker è un caso piuttosto unico nell’informazione online americana, capace di grande inventiva e innovazione nel suo settore ma anche di discusse spregiudicatezze, e gode di estese ammirazioni ed estese diffidenze.

L’articolo rimosso raccontava la storia del direttore finanziario della società editrice Condé Nast: secondo i suoi autori, aveva prenotato un accompagnatore per un incontro sessuale a Chicago in vista di un suo viaggio in città. Il pezzo diceva che per la prestazione il dirigente si era accordato per 2.500 dollari e, oltre a vari altri dettagli, si potevano anche leggere alcune conversazioni private con le quali i due si erano messi d’accordo sul loro incontro. L’articolo spiegava anche che a un certo punto l’accompagnatore aveva scoperto che il dirigente di Condé Nast è il fratello dell’ex segretario del Tesoro statunitense: pensando di potere approfittare dei suoi agganci, gli aveva inviato alcuni documenti su una presunta malversazione che aveva subito qualche tempo prima. Il dirigente a questo punto aveva lasciato perdere rinunciando all’incontro.

L’articolo era stato proposto nel corso di una riunione di redazione di Gawker nel pomeriggio di giovedì scorso da Craggs. Denton aveva espresso le sue perplessità circa la rilevanza della storia aggiungendo di non avere nemmeno idea di come potesse essere titolata una cosa del genere, ma decise di non interferire con il lavoro di Craggs, fidandosi del suo giudizio. La sera stessa l’articolo fu pubblicato sul sito, ricevendo critiche di ogni tipo nelle ore seguenti per la sua inconsistenza e per avere esposto inutilmente la vita privata di una persona nemmeno molto nota o di particolare interesse pubblico.

Venerdì, qualche ora dopo la pubblicazione, Craggs propose a Denton di pubblicare una sorta di aggiornamento all’articolo, un breve comunicato in cui Gawker non si scusava, ma aggiungeva qualche dettaglio e soprattutto ricordava ai lettori che il sito da sempre si occupa di questi argomenti, senza farsi troppi problemi e con l’obiettivo di dire sempre la verità e di essere obiettivi. Denton non rispose alla proposta di Craggs e seguì una strada diversa, riunendo i sei soci che si occupano direttamente dell’amministrazione di Gawker per mettere ai voti la rimozione dell’articolo. Craggs, che fa parte dei sei, si oppose alla proposta di rimuovere il pezzo e lo stesso fece Heather Dietrick, presidente e consigliere generale dell’azienda. Gli altri soci votarono tutti per rimuovere l’articolo e Denton pubblicò un breve comunicato annunciando la decisione, ammettendo che per alcuni sarebbe potuta apparire come una “resa” rispetto al modo in cui Gawker ha sempre fatto le cose in questi anni.

Ieri Denton ha usato invece toni diversi in una nota interna inviata alla redazione del sito, dicendo di essersi vergognato per il suo nome e quello di Gawker associati a una notizia sulla vita privata di una persona gay, che non aveva nessun motivo per attirare particolari attenzioni. Denton ha anche ammesso che se l’articolo fosse rimasto online avrebbe portato, con molta probabilità, alla perdita di diversi inserzionisti e quindi a incassi ridotti per l’azienda, che vive grazie ai ricavi derivanti dalla pubblicità. Denton ha poi spiegato quale deve essere la linea per i redattori di Gawker (contraddicendo però diverse cose sostenute in passato sulla necessità di avere poche regole e di non farsi molti scrupoli): “Alcune linee guida dal punto di vista umano sono necessarie, per valutare i pro e i contro nel raccontare una storia: non siamo interessati a rendere noti tutti i segreti personali, solo quelli che rivelano qualcosa di interessante”.

Nella sua lettera di dimissioni, Read ha scritto che “dirigenti che non si occupano della parte editoriale hanno avuto la possibilità di decidere la rimozione dell’articolo, portando a una violazione inaccettabile e senza precedenti della divisione tra editore e redazione, trasformando di fatto Gawker dall’essere l’azienda editoriale indipendente più grande del mondo a una barzelletta”. Altri redattori all’interno del sito la pensano allo stesso modo e Denton dovrà darsi da fare per rassicurare i suoi dipendenti. Nel 2002 Gawker era scritto da Denton con due collaboratori part-time, ora ha circa 260 impiegati e produce ricavi per 50 milioni di dollari l’anno. Gawker Media, l’azienda che lo controlla, è responsabile anche della gestione di diversi altri siti di informazione come Gizmodo per la tecnologia, io9 per la scienza e Jezebel per la moda e le celebrità.