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  • Mercoledì 21 novembre 2012

Tregua tra Israele e Hamas

Il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 21 ora locale, le 20 ora italiana: Netanyahu ha detto di volergli «dare una possibilità»

Il ministro degli Esteri egiziano, Mohamed Kamel Amr, e il segretario di stato americano, Hillary Clinton, hanno annunciato che alle 21 ora locale, le 20 ora italiana, è entrato in vigore un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato di avere intenzione di «dare una possibilità al cessate il fuoco» e che si tratta di un accordo di «calma in cambio di calma». L’accordo non prevede né la fine del blocco israeliano della Striscia di Gaza, come chiedeva Hamas, né il disarmo di Hamas, come chiedeva Israele, ma secondo Associated Press dovrebbe prevedere qualche facilitazione nel movimento di beni e persone da e verso Gaza. Hillary Clinton ha molto enfatizzato il ruolo nell’Egitto nel raggiungere questo risultato. «Questo è un momento critico per la regione. Il nuovo governo egiziano si è assunto un ruolo di leadership e responsabilità. Gli Stati Uniti accolgono con favore il cessate il fuoco. Chi abita questa regione merita la possibilità di vivere libero da paura e violenza».

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18.42 – Benjamin Netanyahu dovrebbe tenere a breve una conferenza stampa con Avigdor Lieberman, vicepremier e ministro degli Esteri, ed Ehud Barak, vicepremier e ministro della Difesa. Lo stesso dovrebbero fare i rappresentanti di Hamas.

18.39 – L’ufficio di Netanyahu ha detto che il primo ministro israeliano, parlando al telefono con Obama, si è detto «pronto a dare una possibilità al cessate il fuoco». In una nota diffusa dalla Casa Bianca, Obama ha detto di apprezzare la decisione di Netanyahu e che gli Stati Uniti approfitteranno del cessate il fuoco per aiutare Israele a combattere il traffico di armi ed esplosivi dentro Gaza.

18.34 – La conferenza stampa, stringata e senza domande, si è conclusa. Hillary Clinton ha molto enfatizzato il ruolo nell’Egitto nel raggiungere questo risultato. «Questo è un momento critico per la regione. Il nuovo governo egiziano si è assunto un ruolo di leadership e responsabilità. Gli Stati Uniti accolgono con favore il cessate il fuoco. Chi abita questa regione merita la possibilità di vivere libero da paura e violenza».

18.29Il ministro degli Esteri egiziano ha annunciato che un cessate il fuoco entrerà in vigore alle 21 ora locale, le 20 ora italiana.

18.27 – È iniziata la conferenza stampa con Hillary Clinton e il ministro degli Esteri egiziano al Cairo. Si vede qui.

18.26BBC dice che anche Khaled Meshaal, leader politico di Hamas, dovrebbe parlare alle 19 ora italiana.

18.20 – Il Guardian dice che formalmente la tregua sarà fatta da due “cessate il fuoco unilaterali” e non da un accordo tra le parti. E non prevederebbe altre condizioni, come la fine del blocco di Gaza (richiesto da Hamas) o il disarmo di Hamas (richiesto da Israele). Una conferenza stampa con Hillary Clinton è stata indetta alle 19 ora italiana. Intanto gli attacchi continuano da entrambe le parti, per il momento.

Aggiornamento 18.00. Negli ultimi minuti si è tornati a parlare della possibilità dell’annuncio imminente di un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo ha detto Reuters, citando un funzionario palestinese e uno egiziano, entrambi coinvolti nei colloqui. Secondo una fonte israeliana citata sempre da Reuters, Israele avrebbe accettato di interrompere gli attacchi su Gaza ma non di interrompere il blocco sulla Striscia. La tv di stato egiziana ha detto che presto si terrà una conferenza stampa. Associated Press, citando una fonte palestinese, ha detto che l’annuncio arriverà nel giro di qualche ora. Haaretz dice che il cessate il fuoco da parte di Israele sarebbe “unilaterale”.

Aggiornamento 14.30. Il segretario di Stato Hillary Clinton è arrivata al Cairo dove parlerà col presidente Mohamed Mursi per cercare di evitare una possibile offensiva via terra da parte di Israele. Stamattina Clinton ha incontrato il presidente palestinese Mahmoud Abbas a Ramallah e in seguito ha avuto un secondo incontro con Benjamin Netanyahu.

Secondo il ministero della Salute palestinese sono state uccise 11 persone nella giornata di oggi a Gaza, tra cui due nei pressi di al-Khanzandar e quattro a Beit Hanoun. Sale così a 146 il numero delle vittime palestinesi dall’inizio degli attacchi. Le Forze di Difesa israeliane hanno dichiarato che il sistema di difesa antimissile Iron Dome ha intercettato e distrutto 20 dei 62 razzi sparati oggi dalla Striscia di Gaza.

Aggiornamento 13.00. Una bomba è esplosa su un autobus nel centro di Tel Aviv. Al momento ci sono 21 feriti, di cui alcuni in modo grave. In risposta Israele ha compiuto diversi attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, colpendo lo stadio Yarmuk, a pochi metri dagli uffici di Al Jazeera. Secondo Haaretz ci sarebbero diverse vittime.

Le Forze di Difesa israeliane hanno comunicato che dall’inizio degli attacchi sono stati colpiti più di 1.500 siti nella Striscia di Gaza. Secondo l’Unicef finora sono morti 22 bambini palestinesi e ne sono stati feriti 277, inclusi 88 con meno di 5 anni. In Israele sono stati feriti 14 bambini.

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I bombardamenti israeliani su Gaza sono proseguiti questa notte uccidendo almeno altre 26 persone e portando a 139 la conta totale dei palestinesi morti dall’inizio degli attacchi, una settimana fa. Sono proseguiti anche i lanci di razzi da Gaza verso Israele e stanotte due israeliani sono stati uccisi, portando così a 5 la conta totale degli israeliani morti nello stesso periodo.

(Le foto di oggi da Gaza e Israele, man mano che arrivano)

Le trattative per una tregua, che ieri sembravano essere state sul punto della conclusione, sono ancora in sospeso. Un funzionario di Hamas ha detto che l’accordo è stato rinviato a causa di Israele, dal quale si attende ancora una risposta. Un altro funzionario di Hamas ha detto alla Reuters che il cessate il fuoco sarà operativo dalle 22 di giovedì sera. Israele non ha commentato le dichiarazioni del funzionario di Hamas ma Mark Regev, portavoce del governo israeliano, ha detto alla BBC: «Non dubito che Hamas sia contenta di avere un time out, una pausa, così da riposarsi e riarmarsi e tornare la settimana prossima o il mese prossimo a spararci missili addosso. Noi non siamo interessati».

(La mappa bugiarda di Israele e Palestina, di Giovanni Fontana)

Le trattative di ieri erano arrivate a buon punto grazie allo sforzo di mediazione del governo egiziano e all’arrivo nel paese di Hillary Clinton, segretario di stato americano, che ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Oggi Hillary Clinton dovrebbe incontrare Mahmoud Abbas, presidente dell’autorità nazionale palestinese. Anche il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, è in Israele e ha visto Netanyahu.

(I numeri della guerra a Gaza)

Israele ha confermato di aver colpito un edificio che ospita le sedi di alcune testate internazionali, per la terza volta in tre giorni, dicendo di voler colpire “un centro operativo di Hamas”. Tre giornalisti di una radio privata sono stati uccisi da un razzo mentre erano a bordo della loro auto. Un bombardamento israeliano ha colpito lo storico ponte tra Al-Nusssirat e Al-moghraga, al centro della Striscia di Gaza.

foto: Christopher Furlong/Getty Images