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  • Martedì 27 dicembre 2011

Un tribunale egiziano vieta i “test della verginità”

Accolta la denuncia di una manifestante riguardo una barbara pratica messa in atto dai militari nei confronti delle donne arrestate

Egyptian women hold signs during a protest in downtown Cairo on December 20, 2011 to denounce the military’s attacks on women and to call for an immediate end to the violence against protesters. AFP PHOTO/KHALED DESOUKI (Photo credit should read KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images)

Egyptian women hold signs during a protest in downtown Cairo on December 20, 2011 to denounce the military’s attacks on women and to call for an immediate end to the violence against protesters. AFP PHOTO/KHALED DESOUKI (Photo credit should read KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images)

Un tribunale egiziano ha ordinato di interrompere le pratica per cui nelle prigioni militari le donne detenute venivano sottoposte a “test di verginità”. La sentenza è arrivata grazie alla denuncia di Samira Ibrahim, una manifestante arrestata a marzo durante una protesta in piazza Tahrir che, una volta rilasciata, aveva denunciato quanto subito dai militari in carcere. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato quanto accaduto negli ultimi mesi nelle prigioni egiziane alle donne: molte di queste, arrestate durante le proteste, sono state accusate di prostituzione e sottoposte ai “test della verginità” perché il solo fatto di avere manifestato insieme a degli uomini – dormendo nelle tende insieme a loro: quella è la tacita accusa – veniva visto come un marchio d’infamia

La sentenza è stata accolta da applausi ed esultanze fuori dall’aula. Gli attivisti chiedono che i responsabili di questi “test” siano processati. Qualche mese fa un generale dell’esercito egiziano aveva ammesso l’utilizzo di questa pratica, sostenendo che servisse ad assicurarsi che le donne arrestate non potessero poi denunciare di avere subito molestie sessuali durante la detenzione (anche qui il sottotesto è pessimo: se una donna non è vergine, infatti, il problema delle molestie subite o non subite semplicemente non si pone).

I diritti e l’emancipazione delle donne sono dei grandi temi con cui l’Egitto post-Mubarak si sta trovando a fare i conti. Da una parte c’è la giunta militare, responsabile di pratiche barbare come i “test della verginità”. Dall’altra parte ci sono i dubbi sul futuro politico della nazione e sull’atteggiamento nei confronti delle donne dei partiti di ispirazione islamica, legati a una visione tradizionalista e subalterna della donna. Una settimana fa migliaia di donne egiziane avevano manifestato al Cairo, in piazza Tahrir, mostrando le foto di una ragazza con il velo picchiata e trascinata per terra dalle forze di sicurezza sabato 17 dicembre.

foto: KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images