• Mondo
  • Sabato 10 dicembre 2011

«Il popolo palestinese è un’invenzione»

L'infelice frase del candidato alle primarie repubblicane Newt Gingrich pronunciata in un'intervista sta facendo discutere molto

(AP Photo/Seth Wenig)

(AP Photo/Seth Wenig)

Dopo le gaffe di Herman Cain, anche Newt Gingrich ieri ha fatto discutere per alcune affermazioni fatte nel corso di un’intervista al canale statunitense The Jewish Channel. Gingrich, candidato alla nomination repubblicana per le elezioni presidenziali statunitensi del 2012, ha confermato il suo supporto a Israele e alla comunità ebraica, ma poi ha dichiarato che «la Palestina non è mai esistita come stato, perché è stata parte dell’Impero Ottomano fino al ventesimo secolo» e che il «popolo palestinese è un’invenzione nostra perché sono arabi». «Avevano l’opportunità di andare in molti altri posti», ha aggiunto Gingrich, «ma per una serie di ragioni politiche abbiamo sostenuto questa guerra contro Israele dagli anni Quaranta e questo è drammatico».

Ex presidente della Camera dei Rappresentanti durante la presidenza Clinton e protagonista del government shutdown (il blocco di ogni attività del governo) nel 1995, attualmente il 67enne Newt Gingrich è secondo i sondaggi il favorito delle primarie repubblicane. Questa notte alle 3 (ora italiana) parteciperà a un dibattito molto importante con il suo principale oppositore alle primarie, Mitt Romney. Si parlerà di economia, a meno di un mese del primo caucus in Iowa. Negli ultimi giorni Romney ha attaccato duramente Gingrich con uno spot sulla «sua inaffidabilità». Dopo una campagna elettorale iniziata con poco slancio e un seguito marginale, Gingrich è stato protagonista di un’importante ascesa nei sondaggi, soprattutto grazie alle gaffe e alle accuse di molestie sessuali che hanno interessato l’altro candidato Herman Cain, ritiratosi domenica scorsa dalla corsa alla nomination.

AP Photo/Seth Wenig