domenica 14 Aprile 2024

Un’altra sfiducia, questa settimana

Il direttore del quotidiano sportivo Tuttosport, Guido Vaciago, è stato sfiduciato dalla sua redazione: lo ha confermato un comunicato uscito venerdì sul quotidiano stesso per precisare “notizie false e fuorvianti”.  Vaciago è giornalista di Tuttosport dal 2000 ed è diventato direttore nel 2022: il quotidiano ha sede a Torino ed è noto per la sua maggiore copertura delle squadre di calcio Torino e Juventus.

Attraverso due diverse società editoriali il Gruppo Amodei è l’editore di Tuttosport e del Corriere dello Sport, due dei tre quotidiani sportivi italiani (l’altro e principale è la Gazzetta dello Sport, edita da RCS, l’azienda che possiede, tra le altre cose, il Corriere della Sera e la rivista Oggi). La diffusione dei giornali sportivi, rispetto agli altri quotidiani, può variare maggiormente a seconda del giorno della settimana (il lunedì le vendite sono solitamente più alte dopo le competizioni sportive della domenica) o durante eventi come i campionati, le Olimpiadi o i Mondiali di calcio (per esempio, durante la sospensione dei campionati a causa della pandemia le vendite crollarono): ma come tutto il settore anche i giornali sportivi stanno attraversando da anni una crisi di vendite.

Secondo i dati di ADS (società che certifica e divulga i dati sulla diffusione dei giornali) la Gazzetta dello Sport aveva una diffusione di circa 225 mila copie nel novembre 2013, erano 84 mila nel novembre 2020 (con gli eventi sportivi fermati dalla pandemia) e 150 mila nel novembre 2023; il Corriere dello Sport aveva una diffusione di 122 mila copie nel 2013, 46 mila nel 2020 e 42 mila nel 2023; Tuttosport aveva una diffusione di 96 mila copie nel 2013, 34 mila nel 2020 e 25 mila nel 2023. Le visite al sito di Tuttosport sono significative: a novembre 2023 sono stati registrati oltre 7 milioni di utenti unici, che non sono comunque sufficienti a garantirne la sostenibilità economica. Peraltro, il giornale e il sito sono due testate diverse e hanno due redazioni che collaborano ma sono separate (una a Torino e l’altra a Roma): la redazione del giornale cartaceo si è ridotta nel corso degli ultimi vent’anni, passando da oltre 60 giornalisti alla fine degli anni ‘90 ai 25 di oggi: principalmente per i prepensionamenti e le dimissioni, e negli ultimi 15 anni sono stati assunti soltanto due nuovi giornalisti. Sebbene Tuttosport e il Corriere dello Sport abbiano la medesima proprietà, le due redazioni solitamente non lavorano insieme per realizzare articoli o approfondimenti comuni.

Nel comunicato la redazione di Tuttosport ha spiegato che l’editore – dopo le costanti e ingenti perdite negli anni durante e dopo la pandemia – ha richiesto una notevole riduzione del costo del lavoro «che si aggira intorno al 47%», e che potrebbe essere raggiunta tramite licenziamenti o con tagli agli stipendi dei singoli redattori; oggi la redazione di Tuttosport ha dovuto ridurre del 20% la presenza quotidiana dei dipendenti in redazione attraverso il cosiddetto riposo compensativo (i giornalisti, in questo caso, lavorano cinque giorni anziché sei), e non può accedere agli ammortizzatori sociali e dunque al momento neanche ai prepensionamenti. Questo perché ne ha già usufruito in passato ed esiste un tetto e un lasso di tempo minimo agli stati di crisi che un’azienda editoriale può dichiarare e agli aiuti che lo stato può concedere. In questo contesto, però, il comunicato della redazione spiega che la sfiducia al direttore deriva dal conseguente piano di organizzazione del lavoro, che non è stato ritenuto soddisfacente per riuscire a lavorare in modo sereno e coprire le notizie, gli eventi e i campionati: «A fronte di una riduzione quotidiana dell’organico del 20 per cento (non considerate ferie e malattie) attraverso le iniziative aziendali, la redazione – pur consapevole della crisi che colpisce da tempo l’editoria e la testata – ha chiesto al Direttore come intendesse organizzare la lavorazione quotidiana. Sentito il suo discorso, l’assemblea ha votato la sfiducia».

L’editore ha risposto alla redazione con un suo comunicato sul giornale, spiegando che, dal suo punto di vista, l’argomento più rilevante degli incontri con il Comitato di redazione di Tuttosport (l’organo di rappresentanza sindacale dei giornalisti) riguardava «gli Accordi di secondo livello in essere che, per quanto di nostra conoscenza, rappresentano un “unicum” per rilevanza economica e modalità di corresponsione in tutto il panorama dei quotidiani nazionali». Gli accordi di secondo livello sono una forma di contrattazione aziendale in grado di integrare il contratto collettivo, definito a livello nazionale, con ulteriori benefici (aumento dello stipendio, premi o condizioni di lavoro diverse): sono accordi raggiunti in passato e riguardano una buona parte dei giornalisti che da tanti anni lavorano a Tuttosport. L’editore ha concluso il suo comunicato scrivendo che «l’editoria in generale sta attraversando un grande cambiamento e, in un panorama economico complicato per tutto il Paese e per molte famiglie italiane, l’Editore ha cercato soluzioni più mirate alla tutela dei posti di lavoro che al mantenimento di non comuni elementi variabili della retribuzione».

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