domenica 27 Aprile 2025
Ryan Lizza è un importante giornalista americano cinquantenne che si occupa soprattutto di politica. Ha collaborato con diverse testate importanti e dal 2019 scriveva per Politico, il sito che è diventato prima protagonista del giornalismo politico americano, poi ha aperto una versione europea, poi è stato comprato dalla grande multinazionale editoriale tedesca Axel Springer. Su Charlie ci era capitato di citarlo l’anno scorso per una convulsa storia tra il gossip e l’etica giornalista che aveva riguardato la sua ex compagna Olivia Nuzzi. Prima ancora, nel 2017, lui stesso invece era stato accusato di molestie e il New Yorker lo aveva licenziato, mentre altre testate con cui collaborava avevano concluso di non avere ragioni per interrompere il rapporto.
Una settimana fa Lizza ha annunciato che avrebbe lasciato Politico per creare una sua newsletter sulla piattaforma Substack, Telos, spiegando che gli attuali “pericoli per la democrazia” richiedono approcci diversi da quelli di Politico. E nella sua prima newsletter ha messo Politico tra le testate secondo lui troppo accondiscendenti con il presidente Trump.
Una responsabile legale di Politico allora gli ha mandato una mail intimandogli di cancellare quel testo “denigratorio”: lui l’ha pubblicata nella sua newsletter martedì, facendola seguire a una sua risposta polemica e bellicosa che chiede a Politico di ritirare la richiesta.
Naturalmente, fatte salve le ragioni di Lizza, questo inizio è già diventato un formidabile strumento promozionale per la sua nuova newsletter.
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