domenica 4 Febbraio 2024

Shoot the Messenger

Ma il caso più commentato di fallimento nel business statunitense dei giornali questa settimana è stato quello del sito di news The Messenger. Quasi tutti gli articoli sulla sua spettacolare chiusura – dopo avere speso 38 milioni di dollari in otto mesi – hanno insistito sul distinguerlo da tutte le altre notizie di crisi nei giornali delle ultime settimane, e descriverlo come una catastrofe a sé, prevedibile e prevista.
La startup giornalistica, che si occupava prevalentemente di news generaliste e politica, era stata lanciata appena il 15 maggio dell’anno scorso e i principali dirigenti avevano fatto grandi proclami per i piani futuri dell’azienda: il giornale era partito con 200 dipendenti (di cui due terzi giornalisti) e nella sua crescita prevedeva di arrivare a 500 assunzioni. The Messenger aveva raccolto circa 50 milioni di dollari prima del lancio con l’obiettivo di raggiungere un fatturato di 100 milioni di dollari nel 2024. Il fondatore era l’imprenditore Jimmy Finkelstein (ricco ex editore del sito americano The Hill ) mentre il presidente della società editoriale era Richard Beckman (che aveva una lunga esperienza nei media, soprattutto nel gruppo Condé Nast).

Molti osservatori avevano criticato da subito la sventatezza del progetto, sia per la sua dimensione e i suoi costi che per il suo anacronismo: un’idea di giornale tradizionale e novecentesca negli approcci editoriali e superata come modello di business basato su numeri di traffico enormi e ricavi pubblicitari. Il prodotto aveva mostrato subito questi limiti, con grande debolezza di contenuti e quantità enormi di pagine di grande povertà. Il creatore ed editore ha sempre manifestato simpatie conservatrici, e vicini alla destra erano i milionari che avevano finanziato il progetto: quindi è facile leggere non solo molti “io l’avevo detto” ma anche qualche infierire, negli articoli delle testate liberal sulla sua teatrale chiusura (tutti i suoi contenuti sono stati messi offline, sul sito non c’è più niente). Qui un suo giornalista racconta la penosa fine e il modo in cui è stata comunicata.

(in italiano ne ha scritto il Foglio).

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