domenica 6 Luglio 2025

Riconoscersi umilmente in Giorgia Meloni

Massimo Martinelli è nuovamente il direttore del quotidiano romano il Messaggero da un mese. L’editore Caltagirone ha licenziato due direttori in un anno e reintegrato “ad interim” Martinelli, che era già stato temporaneamente direttore del giornale. In molti hanno spiegato i due licenziamenti con un’insoddisfazione dell’editore per alcune posizioni del giornale non abbastanza disponibili nei confronti dell’attuale governo, ma non sono state date ragioni ufficiali. Quel che è certo è che venerdì il direttore Martinelli ha partecipato a un incontro pubblico assieme ad Arianna Meloni – dirigente del partito e sorella della presidente del Consiglio – nell’ambito di un festival organizzato dal partito Fratelli d’Italia, e ha detto tra le altre cose (qui il video a 1:05:00): «Qual è la ricetta di Giorgia Meloni? Non voglio fare un paragone irriverente, quindi prendetelo per quello che è. È un po’ quello che noi facciamo al Messaggero tutti i giorni. Io quando ascolto Giorgia Meloni nel mio piccolo, umilmente, mi riconosco. Perché Giorgia Meloni parla a tutti, parla al popolo [applausi]. Arianna Meloni ha iniziato il suo intervento con una parola chiave, che è coerenza. La gente normale apprezza la coerenza. Capisce se un leader dice una cosa a seconda delle circostanze e poi cambia idea. Giorgia Meloni non cambia idea, rappresenta un problema per qualsiasi leader mondiale, ma soprattutto ha un linguaggio semplice. Io al giornale cerco di applicare la stessa ricetta […] Giorgia Meloni si occupa sapientemente, magistralmente, di trattare i temi alti, ma guarda la gente comune. E questo suo guardare la gente comune, questa sua coerenza, questa sua capacità di sfidare le leadership, questa sua quasi irriverenza nei confronti di un certo tipo di cultura salottiera, piace».

Sabato mattina il quotidiano Domani ha pubblicato un articolo sulle proprietà e sugli interessi dell’editore del Messaggero, Franco Caltagirone, evidenziando come nel caso dei giornali ci siano sostanziose perdite che Domani ritiene accettabili in nome dell’uso dei suddetti giornali come strumento di promozione degli altri interessi del gruppo Caltagirone.

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