domenica 27 Aprile 2025

Prenderla così

La lettera di Gad Lerner che spiegava la fine della sua collaborazione col Fatto, che Charlie ha pubblicato domenica scorsa, è stata ripresa da diversi siti e ha generato commenti e reazioni. E malgrado la lettera fosse stata inviata alla redazione ai primi di aprile, la sua diffusione ha evidentemente spinto il direttore del Fatto a una sua reazione, piuttosto risentita, nella forma di una risposta a una lettera al giornale.

“Caro professore, il suo sdegno è anche il mio. Unito a una buona dose di stupore, tanto più che Gad Lerner nello stesso annuncio mi ringrazia per l’assoluta “libertà di cui ho goduto” in questi cinque anni al “Fatto”, dove ha scritto tutto quello che voleva, spesso in dissenso con il sottoscritto e con le altre firme del giornale. L’altroieri, dopo aver letto quelle parole oltraggiose per tutta la nostra comunità, una giovane collega che ogni giorno sputa sangue e sudore per portare notizie e fornire un servizio onesto ai lettori, spesso sfidando le ire, gli insulti, le querele e le cause civili delle destre al governo, mi ha scritto: “Ma Lerner come si permette?”. Ecco, appunto”.

Giovedì Lerner ha espresso ulteriori critiche nei confronti del Fatto nel corso di una puntata del programma “Piazzapulita” su La7 , e il direttore del Fatto ha ripetuto il suo fastidio nella rubrica delle lettere del quotidiano.

“Caro Giorgio, non so cos’abbia detto Lerner da Formigli: non me ne può importare di meno e, quando c’è Piazzapulita, ho sempre di meglio da fare. Però so cosa ho scritto nella prefazione al libro di Padellaro, che le consiglio (il libro, non la prefazione): “Noi italiani siamo sempre alla mercé dell’uomo forte, ma oggi l’uomo forte non indossa più l’orbace e la camicia nera: veste la grisaglia del ‘tecnico’. Infatti non si sono mai visti tanta adulazione, tanta autocensura e tanto conformismo come sotto i due ‘Supermario’: Monti e Draghi”. Non saper leggere è peggio che non saper scrivere”.

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