domenica 25 Maggio 2025

Predicare e razzolare

Il quotidiano Libero ha proseguito per tutta la settimana la sua contraddittoria campagna contro i finanziamenti pubblici destinati al cinema, accusando registi e attori dei film che ne sono destinatari, e che nelle settimane passate avevano avuto delle polemiche con il governo di cui Libero è sostenitore (l’editore di Libero è un parlamentare della maggioranza). La campagna è contraddittoria perché come dicemmo domenica scorsa Libero è a sua volta destinatario di ingenti quote di contributi pubblici (33 milioni negli ultimi sette anni), e questo non ha mai trattenuto il giornale dal criticare alcuni governi in carica, quando non erano sostenuti dal proprio editore.
(La validità dei criteri di assegnazione dei contributi a Libero è peraltro discutibile e discussa, proprio perché ha una proprietà imprenditoriale, ammessa sulle pagine dello stesso giornale, e la definizione “senza fini di lucro” della sua struttura è soltanto strumentale).

Venerdì, in uno degli articoli quotidiani sull’argomento, l’autore della successione di accuse contro i finanziamenti pubblici al cinema si è risolto a citare ai lettori la contraddizione, in un inciso finale poco risolutivo: “un miliardo l’anno al cinema è tanto, specie se paragonato ai fondi per l’editoria, che sono su per giù il 25% di quelli concessi alla compagnia di giro di Germano e soci”. Sabato Libero ha pubblicato una lunga lista di presunti compensi di registi “pagati dai contribuenti”: ma sono ovviamente pagati dai contribuenti anche i compensi dei giornalisti di Libero.

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