domenica 11 Dicembre 2022

Non bene alla Nuova Sardegna

La Nuova Sardegna è lo storico quotidiano di Sassari (che serve soprattutto la parte settentrionale dell’isola), che è stato a lungo del gruppo editoriale che ora si chiama GEDI: in una strategia di dismissioni dei quotidiani locali del centro e del sud, GEDI l’ha ceduta – dopo averla data in gestione per qualche anno a un gruppo milanese, con buoni risultati – a una società che aveva già acquisito da GEDI quattro quotidiani (il Tirreno di Livorno, e tre testate emiliane). Questa società, SAE, non ha finora brillato per competenza e visione sul periodo difficile delle aziende giornalistiche, con insoddisfazioni soprattutto nella redazione livornese – aggravate nei giorni scorsi – che sono rapidamente emerse anche a Sassari. Adesso l’assemblea dei giornalisti ha rinnovato le proprie diffidenze e criticato la decisione dell’azienda di ottenere lo stato di crisi e procedere a prepensionamenti, piuttosto che mostrare un qualche progetto promettente.

“Profondo sconcerto e preoccupazione – prosegue il documento – ha creato tra i giornalisti la decisione dell’azienda, a soli dieci mesi dall’ingresso della nuova compagine societaria che aveva annunciato un piano di rilancio del giornale, di proporre alla redazione l’avvio dell’iter per aprire lo stato di crisi finalizzato ai prepensionamenti con la Legge 416. Lo stato di crisi prevede infatti una serie di requisiti che comporta ai giornalisti sacrifici certamente economici, ma anche professionali perché avranno pesanti ripercussioni sulla qualità del lavoro. Pur ritenendo tutt’ora il dialogo tra azienda e dipendenti imprescindibile, questi ultimi confronti tra Cdr e vertici aziendali hanno accresciuto la preoccupazione delle redattrici e dei redattori per il futuro di un giornale che esiste da 130 anni”.

Ci sono preoccupazioni sulle riduzioni dell’informazione locale anche nei quotidiani del gruppo Riffeser Monti (quello che pubblica Giorno Nazione Resto del Carlino).

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