domenica 8 Maggio 2022

Le cose cambiano

Da quando raccontammo la prima volta delle incertezze e cautele delle grandi testate internazionali nel dare indirizzi di comportamento sui social network ai propri giornalisti sono già cambiate un po’ di cose: le pretese di libertà e autonomia hanno perso un po’ di forza a fronte di incidenti sempre più frequenti, l’intervento del New York Times ha creato un precedente importante (come avviene spesso col New York Times ), e l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk ha generato ulteriori preoccupazioni. Quindi adesso è il Guardian , grande quotidiano britannico e ormai grandissimo protagonista dell’informazione digitale mondiale, ad aver dato indicazioni ai propri giornalisti: lo racconta un articolo del sito americano NiemanLab , uno dei più seri tra quelli che si occupano di innovazione nell’informazione. La prima cosa chiarita è che “Guardian News Media (GNM) non vi chiede di avere alcuna presenza sui social media”, che è già una differenza rispetto a richieste di alcuni anni fa che i giornalisti si facessero promotori coi propri account dei contenuti delle loro testate. E, tra le molte altre indicazioni, non è banale nemmeno quella che dice: “Ricordatevi che come giornalisti il vostro lavoro è dare le notizie per GNM, non sui social media. Twittate delle breaking news solo se il vostro editor (il caporedattore o il riferimento editoriale in redazione, ndr) è d’accordo”.
E persino: “Consigliamo fortemente ai dipendenti di cancellare vecchi tweet e altri post sui social. Raccomandiamo di usare il servizio Tweetdelete per farlo. Il suo costo è a carico dell’azienda”.

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