domenica 8 Dicembre 2024
Domenica scorsa intorno alle 20 è arrivata nelle redazioni la notizia delle dimissioni dell’amministratore delegato dell’azienda automobilistica Stellantis: notizia importante sia per il rilievo dell’azienda sia per le complicate vicende commerciali, politiche e familiari che l’hanno riguardata in questo ultimo anno in particolare. Tutti i maggiori quotidiani le hanno infatti dedicato molto spazio nelle edizioni di lunedì, con un supplemento di lavoro serale nelle redazioni (anche se si può immaginare che nei quotidiani GEDI, appartenenti alla stessa società di Stellantis, la notizia sia arrivata più tempestivamente) che ha permesso a quasi tutte le testate nazionali di adattare le prime pagine. Ha fatto eccezione il quotidiano Domani, che chiude sempre molto presto la sera, dove la notizia mancava.
E ha fatto eccezione più vistosa, per una notizia così importante nel mondo dell’economia e delle imprese italiane, il principale quotidiano dedicato a questi settori, il Sole 24 Ore: che ha scelto di seguirla con completezza sul proprio sito da subito, domenica sera, ma non è intervenuto sull’edizione cartacea e neanche su quella digitale del quotidiano, i cui lettori – acquirenti in edicola o abbonati – non l’hanno trovata. Il Sole 24 Ore del lunedì, infatti, viene costruito durante la settimana precedente e chiuso già il venerdì sera, per ragioni di contenimento dei costi del lavoro nel weekend. A volte il giornale viene tenuto “aperto” ancora la domenica quando ci sono eventi importanti ma previsti. Intervenire invece domenica scorsa sull’edizione di carta – già stampata – avrebbe implicato sensibili costi di ristampa e di lavoro straordinario. E il giornale ha deciso – dando priorità alla copertura sul sito e sull’app – di non modificare nemmeno l’edizione digitale del quotidiano, che ha 55mila abbonati, intervento che avrebbe reso comunque necessaria la mobilitazione di una quota di lavoratori “poligrafici”, non avendo la redazione accesso autonomo all’impaginazione finale del giornale, per ragioni sia sindacali che di competenza tecnica.
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