domenica 2 Febbraio 2025
Una piccola notizia laterale che però contribuisce a una storia che abbiamo spesso raccontato su Charlie: quella dell’impegno del regime cinese a comprare attenzioni e indulgenze presso i mezzi di informazione di mezzo mondo. Ancora due settimane fa avevamo citato le critiche all’ospitalità che un corso dell’Ordine dei giornalisti romano aveva offerto all’ambasciata cinese. Giovedì un reportage di Anna Lombardi da Panama, su Repubblica, ha citato tra le influenze che la Cina sta esercitando in quel paese anche quella sui giornalisti: «Nel frattempo l’ambasciatore Wei Qiang ha imbastito una raffinata operazione di soft power aprendo il primo Istituto Confucio nel paese, sovvenzionando una ferrovia e sponsorizzando corsi per giornalisti».
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