domenica 10 Dicembre 2023

Il New European sta bene

Il settimanale britannico New European è nato in maniera peculiare: il primo numero uscì il 4 luglio 2016 tentando di riunire attorno a sé le persone deluse da Brexit, che aveva appena vinto il referendum per fare uscire il Regno Unito dall’Unione Europea, il 24 giugno. Il giornale doveva essere un esperimento con una durata limitata (dovevano essere pubblicati quattro numeri), per questo motivo lo slogan era: “The New Pop-up Paper for the 48%”, “la nuova rivista temporanea per il 48%” (la percentuale si riferiva alle persone che avevano votato per rimanere nell’Unione Europea). Il New European fu però un esperimento riuscito, divenne economicamente sostenibile e ottenne estesi apprezzamenti: inizialmente era di proprietà del gruppo editoriale regionale britannico Archant e venne poi rilevato da un gruppo di soci tra cui il fondatore Matt Kelly, l’ex amministratore delegato del New York Times Mark Thompson, l’ex direttore del Financial Times Lionel Barber, e Alastair Campbell (ex portavoce di Tony Blair) che ne è divenuto il direttore responsabile.

Il New European è tornato questa settimana a parlare della sua situazione economica attraverso una lunga intervista di Matt Kelly uscita sul sito britannico specializzato in notizie sul giornalismo PressGazette. Nel 2022 il settimanale ha raccolto 1 milione di sterline dopo aver invitato i lettori a investire nelle proprie quote al prezzo di 3 sterline per azione: alla fine della raccolta fondi circa 2 mila lettori possedevano il 16,7% dell’azienda. Kelly racconta di aver investito parte del denaro per un piano di «marketing davvero mirato», perché la rivista continuava a essere poco conosciuta. Il New European oggi ha circa 17.400 abbonamenti digitali e 10.800 cartacei, e vende in edicola tra le 4.000 e le 6.000 copie ogni settimana: complessivamente ha circa 33 mila lettori paganti. Gli abbonamenti sono in aumento, e il risultato è attribuito alla linea editoriale della rivista, definita «una missione molto chiara, che consiste nel combattere il nazionalismo di destra ovunque lo vediamo». Kelly ha poi aggiunto che forse investirà ancora per far conoscere il New European: «l’ambizione è quella di arrivare, entro un paio d’anni, a circa 50 mila abbonamenti paganti» e che se «riusciamo a raggiungere i 40.000, 50.000 abbonamenti, allora sarà un’attività incredibilmente redditizia». La rivista non ha mai ospitato pubblicità ma con la crescita dei lettori nel 2024 «ci potrebbe essere un’opportunità concreta per della pubblicità mirata sul New European ».

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