domenica 20 Luglio 2025
Le sezioni di giochi ed enigmistica sono un pezzo della storia dei quotidiani da secoli, un pezzo protagonista di quella funzione di intrattenimento che i quotidiani associano a quella di informazione. E che hanno rinnovato il loro successo in questo secolo nelle versioni online e digitali, soprattutto col caso esemplare dei giochi del New York Times (e in particolare di quello che si chiama “Wordle“) che sono stati responsabili di un grande aumento di abbonamenti al giornale. Caso che quindi molte testate in tutto il mondo hanno cercato di imitare. In Italia diversi giornali offrono dei giochi ai lettori e alle lettrici, ma nessuno finora ha strutturato un’offerta pensata per essere sfruttata con altrettanta efficacia sul maggiore coinvolgimento e sulla crescita degli abbonamenti, e con l’adeguata interattività online.
Sarà quindi interessante da seguire il progetto del Corriere della Sera, che questa settimana ha annunciato una sezione “Giochi” sul proprio sito e in una app dedicata. Ci sono sette giochi diversi, di cui viene proposta una versione nuova ogni giorno: comprendono un quiz generalista curato da Paolo Virtuani e un gioco chiamato “In altre parole” presentato da Massimo Gramellini, che è la versione in italiano di “Wordle”. Ma ci sono anche altri giochi più comuni, come il sudoku o il cruciverba, che esistevano già sul giornale con una «solida base d’utenza», ha detto il Corriere della Sera a Charlie, spiegando che il giornale lavorava sul progetto da «almeno da un anno e mezzo», prima con approfondite ricerche di mercato e poi con la parte di sviluppo tecnico, durante la quale è stato particolarmente impegnativo, per esempio, integrare questa nuova sezione nei sistemi di abbonamento e pagamento preesistenti e realizzare l’app dedicata. I giochi sono stati scelti soprattutto sulla base delle suddette ricerche di mercato, con particolare attenzione a «giochi intelligenti», partendo dall’idea – spiega il Corriere – che il pubblico a cui si rivolge il giornale sia un «target evoluto».
I giochi si inseriscono negli abbonamenti del Corriere in modo diverso: per gli abbonamenti digitali completi (pdf del giornale e sito senza paywall) i giochi sono inclusi, per gli abbonamenti digitali che comprendono solo il sito senza paywall i giochi saranno inclusi solo per il primo anno. C’è anche un abbonamento che include solo i giochi: il primo anno costa 5 euro, e contribuirà ad arricchire il numero di abbonamenti comunicati dal giornale.
Finora tutti i giochi del giorno sono gratuiti, ma gli abbonati o gli utenti registrati possono ottenere servizi personalizzati, come l’accesso agli archivi e le statistiche sui propri risultati. Per il momento non sono ancora presenti classifiche tra gli utenti, ma il Corriere prevede di introdurle in futuro, insieme ad altre funzionalità che non ha specificato con Charlie. Per il momento l’obiettivo maggiore non è che i giochi attraggano nuovi abbonamenti, ma che aiutino ad «aumentare l’engagement degli attuali abbonati» dando loro un «ulteriore punto di contatto» con il giornale.
Negli anni scorsi l’importazione di “Wordle” in Italia era stata presa in considerazione da altri giornali, ma a dissuaderli era stata anche una questione di possibili rischi di violazione di copyright: il New York Times (che acquistò il gioco dai suoi creatori) ha ordinato la rimozione di diverse imitazioni del gioco negli Stati Uniti, negli anni scorsi. Versioni in italiano sono però presenti online da anni indisturbate. Dal Corriere della Sera Charlie non ha ricevuto informazioni su questo aspetto.
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