domenica 10 Dicembre 2023

I giornali spagnoli contro Meta

L’associazione AMI (Asociación de Medios de Información) che riunisce 83 media spagnoli (tra cui gli editori di quotidiani rilevanti e di ampia circolazione come El País ABC La Vanguardiaha intentato una causa da circa 550 milioni di euro nei confronti di Meta, la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp. I soci di AMI ritengono che la concorrenza di Meta nel mercato pubblicitario sia sleale: nel comunicato ufficiale sostengono che il comportamento di Meta «implica che il cento per cento delle entrate del gigante tecnologico derivanti dalla vendita di pubblicità personalizzata sia stato ottenuto in modo illegittimo. L’uso sistematico e massiccio dei dati personali degli utenti delle piattaforme di Meta, tracciati senza il loro consenso nel corso della loro navigazione digitale, avrebbe permesso all’azienda americana di offrire sul mercato la vendita di spazi pubblicitari sulla base di un vantaggio competitivo ottenuto in modo illecito». I membri di AMI sostengono che la maggior parte degli annunci pubblicitari di Meta utilizzi i dati personali degli utenti senza il loro consenso esplicito: questo violerebbe il regolamento sulla protezione dei dati (GDPR) in vigore nell’Unione Europea dal 2018, che prevede che qualsiasi sito web richieda l’autorizzazione a conservare e utilizzare i dati personali. La causa è notevole perché potrebbe essere replicata in qualsiasi altra nazione che fa parte dell’Unione Europea. Si tratta di uno sviluppo che ha dei punti di contatto con quanto visto in Canada, negli Stati Uniti, in Australia, ma anche delle singolarità legate alle più stringenti norme europee sulla protezione dei dati personali.

 

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.