domenica 22 Ottobre 2023

Far numero

Secondo un articolo sull’ Espresso, Confindustria – l’associazione degli industriali proprietaria ed editrice del quotidiano Sole 24 Ore – avrebbe di fatto imposto a una parte dei suoi associati l’acquisto di quote di abbonamenti al Sole 24 Ore come condizione per poter partecipare al voto dell’Aseemblea generale.

“Clima teso in Confindustria: il presidente Carlo Bonomi ha richiamato l’attenzione degli associati sul «completamento del processo di attuazione della delibera, approvata all’unanimità, del Consiglio generale» che richiedeva un sostanzioso aiuto al Sole 24 Ore. Tema oggetto anche di una lettera del vicepresidente Alberto Marenghi. Nel dettaglio, «alle associazioni che hanno rappresentanza in Consiglio generale viene richiesta la sottoscrizione di 20 pacchetti digitali, per un totale di 3.200 euro, mentre per le altre associazioni l’impegno è per 10 pacchetti digitali, per un totale di 1.600 euro».
E qui viene la parte che scatena le polemiche: «Per le associazioni che non hanno rappresentanza in Consiglio generale» s’impone «la sottoscrizione di 10 pacchetti digitali di abbonamento al Sole, per un importo totale di 1.600 euro che concorre a determinare il perfezionamento della regolarità contributiva per il 2023, condizione necessaria per esercitare il diritto di voto nell’Assemblea 2024». Se non ti abboni, non voti. Una condizione che non c’entra niente con l’iscrizione a Confindustria, lamentano tanti soci”.

I numeri delle copie effettivamente vendute del Sole 24 Ore furono al centro di uno scandalo con grosse ricadute al giornale nel 2016.

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.