domenica 11 Maggio 2025
Rispetto allo spiazzamento che generò alla sua introduzione su molti siti di news, quasi tre anni fa, ci siamo piuttosto abituati al fastidio del dover acconsentire – nell’accedere ai siti in questione – alla cessione di dati personali di navigazione utili alle promozioni pubblicitarie. È il modo che i siti di tanti giornali – non solo in Italia – hanno trovato per far convivere le richieste del cosiddetto GDPR e le loro necessità legittime di ricavo economico per il loro lavoro: se i lettori leggono gratis, che almeno siano destinatari di pubblicità efficaci e di qualche valore per il giornale.
Non è però stato mai chiarito se questo escamotage sia in effetti rispettoso delle norme sulla privacy: e adesso il Garante per la privacy ha avviato una “consultazione pubblica” per capire se ci possano essere regole e scelte che limitino le controindicazioni.
“L’iniziativa si inserisce nel quadro delle istruttorie già avviate dall’Autorità nei confronti di numerosi editori di giornali che utilizzano tale modalità di business ritenuta controversa sul piano della normativa privacy (Gdpr e direttiva e-privacy), anche dall’Edpb, in particolare sulla possibilità di considerare libero il consenso eventualmente prestato dall’utente. La maggior parte degli interessati, infatti, pur di accedere “gratuitamente” ai contenuti o alle funzionalità e ai servizi offerti, acconsente al trattamento dei propri dati, spesso neppure comprendendo a pieno gli effetti delle proprie scelte.
Allo stesso tempo, l’iniziativa vuole evitare un approccio meramente sanzionatorio da parte dell’Autorità, che rischierebbe di compromettere l’attuale modello di mercato degli editori e degli altri titolari coinvolti senza offrire un a valida alternativa in grado di bilanciare adeguatamente le esigenze economiche dei settori interessati, la libera circolazione dell’informazione e il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali.
La consultazione, rivolta a tutti i portatori di interessi, mira a raccogliere contributi utili a individuare soluzioni tecniche e operative – come modelli alternativi di accesso ai contenuti – in grado di garantire agli utenti il rispetto dei principi di libertà, specificità e consapevolezza del consenso”.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.