domenica 15 Giugno 2025

Dove va il Washington Post

Il Washington Post – il giornale protagonista della maggiore crisi recente tra quelli più importanti del mondo – sembra essere entrato in una modalità più quieta nelle ultime settimane: risultato in parte della volontà della dirigenza di attenuare le tensioni generate dal declino degli abbonamenti e dagli interventi della proprietà sulle scelte della redazione; e in parte di una stanchezza e demotivazione della redazione stessa.
Nei giorni scorsi però è successo qualcosa, e la dirigenza ritiene evidentemente che sia venuto il momento di costruire una nuova prospettiva del giornale. Prima è stato annunciato il nuovo direttore della sezione delle opinioni: il precedente si era dimesso per dissenso con la nuova impostazione imposta alla sezione dalla proprietà.
Il nuovo direttore si chiama Adam O’Neal, ha solo 33 anni, ed era finora corrispondente da Washington per il settimanale britannico Economist. Prima aveva scritto per la sezione delle opinioni del Wall Street Journal, e un articolo del New York Times ha segnalato come quello sia un precedente che suggerisce che O’Neal abbia posizioni conservatrici.
Poi venerdì la newsletter Breaker ha riferito di una riunione convocata dal direttore del Washington Post Matt Murray per annunciare un’accelerazione delle priorità sul digitale rispetto alla carta, e un investimento generale sulle nuove tecnologie, tra cui il video e i software di “intelligenza artificiale”.

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