domenica 19 Ottobre 2025
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (abitualmente chiamata antitrust) ha aperto un’istruttoria che ipotizza delle violazioni da parte delle comunicazioni pubblicitarie dell’azienda Philip Morris sui propri prodotti alternativi alle sigarette del brand Iqos. La notizia è stata ripresa da molti giornali e siti di news, e ha generato in molti casi lo stesso tipo di anomala reazione che aveva riguardato la settimana precedente l’inchiesta nei confronti dell’azienda Tod’s: ovvero un inconsueto spazio dedicato alle ragioni degli accusati rispetto agli argomenti dell’indagine.
Scelta rispettabile, ma che si nota essere presa soprattutto quando gli indagati sono importanti inserzionisti pubblicitari (o persino soci di un quotidiano): Philip Morris ha acquistato spesso pagine pubblicitarie, nei mesi passati, per sovvenzionare molti quotidiani (soprattutto quelli vicini alla maggioranza di governo). L’azienda non può infatti pubblicizzare i propri prodotti, per legge, e le sue pubblicità sui giornali sono dedicate a campagne di buon comportamento (venerdì, all’indomani della notizia, su Repubblica). Il testo che il quotidiano Il Giornale ha dedicato alla reazione dell’azienda è tra quelli che più permettono di notare questa accoglienza.
“Philip Morris non è rimasta muta davanti alle accuse e, immediatamente, ha risposto spiegando che, “con riferimento al provvedimento avviato da parte dell’Autorità garante in merito all’utilizzo dell’espressione senza fumo in comunicazioni legate alla nostra visione aziendale e ai nostri prodotti privi di combustione, Philip Morris Italia ritiene di aver agito sempre nel rispetto della disciplina vigente ed è convinta che la propria comunicazione sia fattuale, veritiera e pienamente coerente con la normativa italiana ed europea che associano l’assenza di fumo all’assenza di combustione”.
Effettivamente, guardando alle norme italiane, nello specifico al decreto legislativo 6/2016 che ha recepito la direttiva europea 2014/40/UE, all’articolo 2, comma 5 il prodotto del tabacco non da fumo (smokeless tobacco product nella versione in lingua inglese della Direttiva), è descritto come un prodotto del tabacco che non comporta un processo di combustione, proprio come nelle Iqos.
In questo quadro, Philip Morris è aperta a continuare a collaborare con l’Autorità nel corso del procedimento per fare emergere la piena legittimità del proprio operato. Ma non accetta giudi [sic] a priori sul fatto”.
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