domenica 15 Maggio 2022

Cosa fa l’Ordine dei giornalisti

Spiegare a cosa serva l’Ordine dei Giornalisti non è facile. In teoria dovrebbe garantire a tutti che ci siano un filtro e una formazione della qualità dell’informazione che riceviamo, per prima cosa, facendo sì che sia affidata prevalentemente a persone con competenza ed etica: ma questo obiettivo – già un po’ sfuggente nelle definizioni – è nella pratica perseguito con grande sbadatezza, e affidato solamente a un iniziale esame pigro e scolastico da superare dopo formazioni le più diverse (l’introduzione dei “crediti” nei percorsi professionali successivi ha creato più un’industria dei crediti che una vera qualità di aggiornamento e formazione). Insomma, la competenza e l’etica sono doti costruite più individualmente – che si sia giornalisti o no – che dalle strutture dell’Ordine. In più, in questi decenni in cui la produzione e diffusione di informazioni sono traboccate ovunque fuori dai tradizionali “mezzi di informazione”, la distinzione di affidabilità e responsabilità tra giornalisti e non giornalisti si è ulteriormente sfilacciata. L’Ordine dei Giornalisti è quindi oggi soprattutto un’associazione di tutela economica dei suoi iscritti, che hanno garantite condizioni contrattuali migliori (quando ottengono dei contratti): e molti giornalisti dicono semplificando che la quota annuale di cento euro serve solo a entrare gratis alle mostre e ai musei (in realtà, nei fatti, il tesserino da giornalista è tuttora un lasciapassare considerato in alcune situazioni ufficiali o emergenziali).

(da Charlie, 10 gennaio 2021)

Un articolo più completo, qui sul Post .

Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.