domenica 10 Aprile 2022

C’è una supponenza degli inviati di guerra?

Il sito openDemocracy – un progetto di giornalismo e analisi che ha sede a Londra ma è finanziato da alcune grosse fondazioni internazionali – ha criticato in un articolo molto severo del documentarista Alik Sardarian l’irresponsabilità di alcuni media stranieri nell’uso dei collaboratori ucraini per seguire le notizie sulla guerra. Secondo l’articolo i rischi per i professionisti locali che fanno da ” fixer ” sarebbero trascurati dai loro colleghi internazionali inviati sul campo. Tra gli esempi che vengono citati ce n’è anche uno italiano.

“Dopo un mese di guerra possiamo dire che i giornalisti occidentali – anche se non tutti, e non sempre – mancano regolarmente di rispetto per i loro colleghi ucraini. Trascurano la loro sicurezza. Violano tutti i possibili standard etici che loro stessi, tra 20 o 30 anni, andranno a insegnare ai loro giovani studenti da qualche parte nel Missouri o a Londra.
«Siete fortunati che ci avanza un giubbotto antiproiettile», hanno detto i giornalisti di un canale televisivo italiano a un produttore locale che conosco: «che non ne abbiate è un problema vostro. Dobbiamo andare a Kharkiv». Questi giornalisti hanno rifiutato di occuparsi di un kit di protezione per l’autista. Il mio collega si è rifiutato di lavorare per loro a queste condizioni”.

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