domenica 9 Novembre 2025

Ask the oste how is the wine

Abbiamo raccontato altre volte su Charlie del saldarsi di due consuetudini, quando i media stranieri parlano dell’Italia, entrambe poco utili all’accuratezza giornalistica e a un buon servizio di informazione. La prima è una quota variabile di superficialità e luoghi comuni: che troviamo ugualmente in una parte della copertura sugli esteri nei giornali italiani, e che solo in parte è legittimata da un lavoro di divulgazione presso un pubblico inevitabilmente più ignorante di quello italiano, sulle cose italiane. La seconda è un compiacimento provinciale dei soggetti citati dalla stampa internazionale, quando gli articoli sono di apprezzamento: compiacimento che a volte è appunto mal riposto, perché la competenza e il giudizio dei giornali stranieri possono essere obiettivi e lucidi come sbrigativi e incompetenti.

Quando poi gli elogi sono diretti a soggetti politici si muove tutta una macchina di propaganda interna che andrà promuovendo con esibito orgoglio gli elogi stessi e la loro presunta autorevolezza. Ma c’è poi anche una terza questione, a volte, a rendere ulteriormente strumentale e fragile questo meccanismo: ovvero il fatto che gli articoli in questione sono spesso degli articoli molto personali di autori esterni o di opinionisti, e indipendenti dalle più accurate analisi del giornale o dalla sua “linea”. È quello che è successo giovedì con un articolo ospitato sul quotidiano britannico Financial Times , e intitolato “L’Europa dovrebbe imparare dall’Italia”: l’articolo parla di politiche economiche ed è illustrato da una foto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ed è firmato dal professor Stefano Caselli, che accanto alle sue indiscutibili competenze è membro di un comitato del ministero delle Finanze del presente governo dedicato esattamente ai temi di cui scrive nel suo articolo, e corresponsabile – lo scrive – della progettazione di una legge sui mercati finanziari promossa nell’articolo stesso. C’è insomma una sensibile quota di conflitto di interessi nelle sue opinioni.
E prevedibilmente, dopo poche ore, i giornali vicini al governo (ma anche l’agenzia di stampa Agi, di proprietà della società ENI) hanno ripreso e celebrato l’articolo nei termini di un giudizio “del Financial Times“: “L’Italia che non ce l’avrebbe mai fatta, secondo le opposizioni nostrane, oggi viene indicata dal Financial Times, uno dei quotidiani economici più autorevoli al mondo, come modello per tutta l’Europa”.

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