Una risposta a Michele Serra sull’agricoltura biodinamica

Oggi, nella sua rubrica su Repubblica, Michele Serra ha risposto all’articolo che abbiamo pubblicato ieri su il Post, a proposito della biodinamica, una tecnica di coltivazione che mette insieme agricoltura biologica ed esoterismo. Scrive Serra: «I biodinamici, per quanto spassosa possa sembrare la loro attitudine a seppellire corna di mucca, e per quanta derisione possa meritare il fatto che lavorano di più e raccolgono di meno, non producono danno ambientale». Il loro lavoro e quello degli agricoltori biologici, aggiunge Serra, è “pulito” e “integralmente rispettoso degli equilibri di madre terra”.

Non sono abbastanza titolato per discutere in maniera approfondita i vantaggi e gli svantaggi dell’agricoltura biologica. Lo fa spesso, e molto meglio di quanto potrei farlo io, Antonio Pascale. Invito chiunque voglia scoprire quanto è affascinante e complessa l’agricoltura a leggere i suoi articoli e a guardare questo suo interessantissimo video (su questo tema vi consiglio anche di seguire Giordano Masini e Luciano Capone). Ma proviamo a dare per scontato che l’agricoltura biologica abbia degli indubbi e misurabili vantaggi rispetto a quella industriale – e, ripeto, è una cosa di cui si discute.

Serra mette biologico e biodinamico sullo stesso piano e dice: visto che entrambe le tecniche procurano dei vantaggi in termini di minore impatto ambientale, allora meritano il nostro plauso. Serra ha in parte ragione, perché effettivamente l’agricoltura biodinamica poggia su due pilastri, quello biologico e quello “spirituale”, costruito intorno alle teorie di un filosofo e mistico tedesco morto nel 1925. La parte “biologica” è quella che piace a Serra, ma non possiamo fare finta che la parte esoterica non esista. Provo a spiegarmi con un esempio.

Provate a immaginare un mago della televisione locale che per 500 euro vende un filtro d’amore. Non è un mago come gli altri, perché non si limita a spedirvi a casa il prodotto. Per i sei mesi successivi all’acquisto vi costringe ad andare in palestra, vi porta in giro per negozi a rifarvi il guardaroba, vi fa prendere lezioni di autostima e di tecniche di seduzione. Il filtro d’amore è acqua sporca, ma chi lo ha comprato adesso ha effettivamente più possibilità di conquistare la sua bella. Ve la sentireste di consigliare il mago a un amico, o lo accusereste comunque di vendere acqua sporca?

La verità è che la palestra fa bene e il vostro guardaroba ha bisogno di un ricambio anche senza un filtro d’amore di un mago televisivo. Se decidete che il ritorno a un’agricoltura più naturale è un obiettivo meritorio (e ripeto: se ne può discutere), allora comprate prodotti biologici, informatevi sulle certificazioni e scegliete quelli coltivati con le tecniche più rigorose. La biodinamica offre di più: risultati quasi miracolosi grazie a preparati dal sapore alchemico. Nessuno vi vieta di mangiare questo tipo di prodotti, l’importante è che sappiate cosa state comprando.

Davide De Luca

Giornalista. Ho scritto per l’Arena di Verona e per l’Agence Europe di Bruxelles. Ho collaborato ad alcuni libri d’inchiesta su CL e la finanza cattolica. Mi piacciono i numeri e l’economia e cerco di spiegarli in modo semplice. Su Twitter sono @DM_Deluca