La Turchia ha chiesto di registrare il nome del kebab nell’Unione Europea

Vorrebbe che la parola «döner» fosse usata solo dai ristoratori che rispettano le regole di preparazione previste dalla tradizione turca

La preparazione di un kebab
La preparazione di un kebab al Mustafas Gemüse Kebap di Berlino, il 6 luglio 2022 (Adam Berry/Getty Images)
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Mercoledì la Turchia ha chiesto all’Unione Europea di poter registrare la parola «döner» come «specialità tradizionale garantita (STG)» e così tutelarne l’uso nei paesi membri, come già viene fatto da un paio d’anni con «pizza napoletana». Il döner è un piatto tipico turco, che in Italia viene chiamato più comunemente «kebab», da una parola araba che significa “carne arrostita”.

La parola «döner» – derivata dal verbo turco dönmek, “girare” – indica più propriamente la pietanza di carne di montone, agnello o manzo che viene infilzata in grossi strati sovrapposti su uno spiedo verticale, cotta alla griglia facendo ruotare lo spiedo sul proprio asse, e poi tagliata longitudinalmente per ottenerne strisce sottili. A partire dalla fine degli anni Sessanta il döner si è diffuso in gran parte d’Europa come cibo di strada grazie ai locali aperti dagli immigrati turchi, che ebbero l’idea di servirlo come farcitura di panini e piadine, invece che su un piatto come avviene in Turchia.

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In Grecia, il primo paese dell’Unione Europea in cui arrivò, è chiamato «gyros», in altri paesi con l’espressione combinata «döner kebab». Tecnicamente però il döner è un tipo di kebab.

L’obiettivo della Turchia è far sì che nei paesi europei la parola «döner» possa essere usata solo dai ristoratori che preparano la pietanza rispettando il metodo turco e utilizzando gli ingredienti tradizionali. Come spiega il testo della domanda di registrazione presentata, il döner può essere fatto con fettine di carne bovina, ovina o di pollo che prima della cottura devono essere marinate «in una miscela di yogurt o latte, purea di pepe o di pomodoro, erbe aromatiche, spezie e sale». Nello spiedo gli strati di carne marinata devono essere alternati a «fettine di grasso, sego o grasso di coda di pecora».

La domanda poi specifica nel dettaglio lo spessore che devono avere le fettine di carne a seconda del tipo utilizzato (può essere macinata o meno) oltre alle dosi per le diverse preparazioni ammesse.

La registrazione di una STG non è la stessa cosa delle denominazioni con cui si riconoscono le «indicazioni geografiche», come la denominazione di origine protetta (DOP) e l’indicazione geografica protetta (IGP): queste stabiliscono dei diritti di proprietà intellettuale per prodotti specifici, le cui caratteristiche sono legate alla zona di produzione. Il döner non è legato a una specifica area geografica, né deve essere prodotto utilizzando materie prime provenienti da un luogo specifico, come ad esempio il prosecco o l’aceto balsamico tradizionale di Modena.

Sulla richiesta della Turchia ora è cominciata una fase di consultazione che durerà almeno tre mesi: in questo periodo ciascun paese dell’Unione potrà mettere in discussione la richiesta citando conflitti di proprietà intellettuale.

Secondo l’Associazione dei produttori turchi di döner in Europa (ATDID), citata nella domanda, il mercato di questo alimento nei paesi dell’Unione Europea vale circa 3,5 miliardi di euro l’anno.