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  • Domenica 21 novembre 2021

Continua a non essere chiaro come stia Peng Shuai

Le foto e i video diffusi dai media cinesi non convincono e non dimostrano che la tennista sia libera

Fermo immagine di un video che mostrerebbe la tennista cinese Peng Shuai a cena con alcune amiche a Pechino il 20 novembre, diffuso dal direttore del Global Times Hu Xijin su Twitter
Fermo immagine di un video che mostrerebbe la tennista cinese Peng Shuai a cena con alcune amiche a Pechino il 20 novembre, diffuso dal direttore del Global Times Hu Xijin su Twitter

La Cina sta cercando di convincere il resto del mondo che Peng Shuai sta bene ed è al sicuro. La tennista, ex campionessa mondiale nel doppio, non si è più vista in pubblico da quando il 2 novembre aveva raccontato di aver subìto violenze sessuali dall’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli. Negli ultimi due giorni alcuni giornalisti di organi di stampa di stato hanno diffuso fotografie e video di Peng sostenendo che siano stati realizzati in questi giorni.

Diversi osservatori e giornalisti hanno espresso dubbi sulle foto, mentre un ultimo video di Peng diffuso sabato sera, che la mostra al ristorante con l’allenatore e alcune amiche, sembra mostrare un dialogo volutamente inscenato per dimostrare la data corrente, con un risultato sospettosamente forzato. Le prove fotografiche e video, su cui continua a circolare qualche dubbio, non sono comunque state ritenute sufficienti per dimostrare che Peng sia oggi libera di muoversi e dire ciò che vuole.

Tre fotografie che sabato sono state postate su Twitter da Shen Shiwei, giornalista della televisione di stato cinese CCTV, mostrano Peng in un contesto casalingo, con un gatto e circondata da peluche. In una si vede, alle spalle della tennista, una fotografia incorniciata in cui compare una persona travestita da Winnie Pooh, personaggio che da anni viene usato per prendere in giro il presidente cinese Xi Jinping.

Hu Xijin, direttore del quotidiano Communist Party’s Global Times, un altro organo di stampa di stato, ha detto che secondo le sue fonti le tre foto mostrano «lo stato attuale» di Peng, che negli ultimi giorni sarebbe stata «a casa di sua volontà, senza voler essere disturbata». Alcuni dei commenti alle immagini hanno notato che Peng sembra più giovane.

Domenica Hu e Qingqing Chen, corrispondente da Parigi del Global Times, hanno diffuso su Twitter – un social network che in Cina è ufficialmente bandito e con cui dunque i giornalisti cinesi si rivolgono al resto del mondo – alcuni video in cui si vede Peng partecipare a un evento sportivo per ragazzi.

In un altro video, diffuso da Hu sabato sera, Peng sarebbe fuori a cena con un uomo e alcune donne. «Il suo allenatore e alcune amiche», ha scritto Hu, aggiungendo «è chiaro che è stato realizzato sabato a Pechino»: nel video Peng e le persone con lei parlano di alcune partite di tennis, poi l’uomo dice «domani è il 20 novembre» e una delle donne lo interrompe per dire «è il 21»; dopodiché l’uomo ripete la data due volte. La conversazione sembra essere stata inscenata, anche se Peng appare rilassata.

Per la Women’s Tennis Association (WTA), l’organizzazione mondiale del tennis femminile, i video non sono una prova sufficiente del benessere di Peng. Commentando quello della cena Steve Simon, capo della WTA, ha detto: «Anche se vederla è una cosa positiva, continua a essere poco chiaro se sia libera di muoversi e fare ciò che vuole, senza costrizioni o interferenze esterne. Questo video da solo non è abbastanza per provarlo». Simon ha anche ripetuto di essere preoccupato per la salute e la sicurezza di Peng e per il fatto che la sua accusa di aver subìto violenze sessuali sia stata censurata.

Peng aveva accusato Zhang Gaoli con un lungo post sul social network Weibo, la versione cinese di Twitter, ma dopo poco meno di mezz’ora il post era stato eliminato. Mercoledì sulla televisione e sui social network cinesi è stato diffuso il testo di un’email indirizzata a Steve Simon che i media di stato hanno attribuito a Peng: in questa email, ritenuta falsa dalla WTA, Peng avrebbe negato di aver accusato Zhang di violenza sessuale.

Simon, che nell’ultima settimana ha provato in vari modi a parlare direttamente con Peng, ha chiesto prove convincenti del suo benessere e un’indagine sulla sua accusa di violenza sessuale. Ha anche detto che in caso contrario la WTA non parteciperà più ai tornei di tennis in Cina.

Non è solo l’organizzazione tennistica a chiedere notizie di Peng. Lo hanno fatto anche altri noti sportivi, come Serena Williams, Roger Federer e Martina Navratilova, ma anche l’ONU, che ha chiesto un’indagine trasparente sulle accuse contro Zhang, e il governo degli Stati Uniti. Venerdì la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha detto che l’amministrazione di Joe Biden vuole che la Cina fornisca prove «indipendenti e verificabili» della situazione di Peng. Sui social network inoltre molte altre persone si sono unite alla richiesta di informazioni usando hashtag in varie lingue che significano «Dov’è Peng Shuai?». Ufficialmente la Cina non ha ancora commentato la vicenda.