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  • Lunedì 21 gennaio 2019

La farsa del Pro Piacenza in Serie C

Stava per mandare in campo dei ragazzini per rimediare all'assenza dei suoi giocatori, che sono in sciopero: probabilmente sarà esclusa dal campionato

I giocatori tesserati dal Pro Piacenza per la partita contro l'Alessandria (Libertà)
I giocatori tesserati dal Pro Piacenza per la partita contro l'Alessandria (Libertà)

Domenica pomeriggio allo stadio Garilli di Piacenza si sarebbe dovuta giocare la partita del campionato di Serie C tra Pro Piacenza e Alessandria. L’incontro è stato però sospeso a pochi minuti dal calcio d’inizio su ordine della FIGC: il Pro Piacenza, che da tempo attraversa una profonda crisi societaria, stava infatti per mandare in campo una squadra di ragazzini di età compresa fra i 15 e i 20 anni – alcuni provenienti dalle giovanili, altri tesserati per l’occasione con metodi poco chiari – perché i suoi veri giocatori scioperavano per il mancato pagamento degli stipendi. Quella contro l’Alessandria sarebbe stata la quarta partita di campionato rinviata per lo sciopero a oltranza dei calciatori del Pro Piacenza, cosa che avrebbe comportato l’esclusione automatica della squadra dal campionato: dato che la partita alla fine non si è disputata, l’esclusione dovrebbe essere annunciata nelle prossime ore.

Il Pro Piacenza è la seconda squadra di Piacenza: non c’entra nulla con il Piacenza che giocò in Serie A negli anni Novanta. È invece un piccolo club con qualche decina di tifosi fondato nel 1919 e rimasto fra i dilettanti fino al 2013, anno in cui, dopo alcune fusioni, l’imprenditore cremasco Domenico Scorsetti ne rilevò la proprietà portandolo alla sua prima promozione in Serie C. Lo scorso anno il Pro Piacenza è passato sotto il controllo dell’azienda friulana Sèleco – già in difficoltà economiche e sponsor di Lazio e Salernitana – di proprietà dell’imprenditore Maurizio Pannella, diventato anche presidente della squadra. Dal cambio di gestione il Pro Piacenza ha accumulato centinaia di migliaia di euro di debiti, che si sono trasformati in penalità per la squadra, per via di problemi con la fideiussione necessaria all’iscrizione alla Serie C e per gli stipendi non corrisposti ai dipendenti. Da dicembre i giocatori sono in sciopero, su consiglio dell’Associazione Italiana Calciatori, e non si sono presentati alle ultime tre partite di campionato contro Pro Vercelli, Juventus B e Siena.

Per evitare l’esclusione dalla Serie C, prima della partita con l’Alessandria la società ha messo insieme una squadra composta da appena dodici giocatori, molti dei quali minorenni e ingaggiati all’ultimo minuto con le cosiddette formule contrattuali “di addestramento”, sulle quali ora FIGC e Lega Pro stanno indagando per formalizzare i dettagli dell’esclusione e, nel caso, disporre ulteriori sanzioni. Con ogni probabilità la squadra di ragazzi sarebbe stata battuta nettamente dall’Alessandria, in una partita di fatto falsata. Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha commentato la vicenda dicendo: «La decisione è stata presa a seguito di un lungo confronto e in accordo con il presidente federale per evitare che si scrivesse una vergognosa pagina del calcio italiano».